Recensione OPPO Watch, bella sorpresa

La recensione OPPO Watch mi ha dato l’opportunità di scoprire una bella sorpresa, perché questo smartwatch è uno dei più gradevoli del mondo WearOS.

Ogni volta che mi capita di introdurre il tema degli orologi con il sistema operativo di Google mi chiedo per quale ragione si sia scelto un nome così incomprensibile: Android Watch era così brutto?

Mi viene il dubbio che fosse considerato troppo facile da comprendere anche da parte dell’uomo della strada… Aldilà delle mie perplessità lessicali, rimane il fatto che il sistema operativo di Google per orologi intelligenti, dopo un esordio molto vibrante si sia perso un po’ per strada.

Molti produttori hanno addotto questa scelta al fatto che non ci fossero vendite particolarmente esaltanti, ma soprattutto anche perché la combinazione di software ed hardware non veniva considerata soddisfacente.

Così facendo, però, Google ha lasciato campo libero in primo luogo ad Apple con il suo Apple Watch che non solo ha creato un segmento di mercato molto ricco, ma a generato un motivo in più per rimanere fedeli all’eco sistema della stessa Apple.

L’altro soggetto che ha beneficiato di questa condizione è stato sicuramente Samsung che è riuscita a raggiungere discreti risultati con i suoi prodotti, ma anche Fitbit che ha rappresentato un’ottima alternativa per coloro che hanno un telefono Android in tasca.

Timidamente, pare che ora il mercato di wearOS sia nuovamente in fermento soprattutto grazie ai produttori cinesi, come OPPO, che stanno lavorando su molti prodotti con questo sistema operativo, con risultati discreti.

Recensione OPPO Watch, il design

Sto provando ormai da tempo OPPO Watch, nella versione con quadrante da 41 mm di diagonale, molto carino e compatto, nella sua versione Wi-Fi, perché in alcuni paesi del mondo si vende anche quella con la connessione alla rete cellulare.

Per il mio polso è molto più adatto questo modello di dimensioni più contenute, ma se devo pensare all’autonomia e alla capacità della batteria, vi consiglio la versione più grande da 46 mm.

È vero che esteticamente ricorda molto da vicino Apple Watch, ma lo è altrettanto che la cura con cui è realizzato mi ha quasi stupito.

Questo è uno dei dispositivi migliori che io abbia provato negli ultimi mesi con il sistema operativo di Google, anche se alcune personalizzazioni introdotte dal produttore cinese purtroppo comportano delle duplicazioni del software che possono far confondere l’utente meno specializzato.

Su questo argomento torniamo più tardi, perché prima di tutto voglio entrare nel dettaglio tecnico di questo oggetto, che è costruito con un display AMOLED curvo su due lati; l’orologio è dotato di due pulsanti, uno dei quali si può programmare a proprio piacimento, oltre che funzionare da pulsante di accensione e spegnimento.

Il pulsante superiore, invece, serve per aprire il menu delle app, ma anche per tornare indietro quando si è all’interno di applicazioni, premuto a lungo Attiva l’assistente di Google.

Sul lato opposto è presente uno speaker che permette di utilizzare l’orologio stesso per conversazioni in vivavoce anche se l’audio non è il migliore possibile.

La cassa è in alluminio e si aggancia direttamente al cinturino, dettaglio che rende il design particolarmente gradevole, ma purtroppo la sostituzione del cinturino stesso un po’ problematica rispetto ad altri prodotti in circolazione.

Sulla parte posteriore ci sono invece il sensore dell’impronta digitale e una copertura in plastica, che è in ceramica nella versione da 46 mm, ma solo intorno al sensore per il battito cardiaco.

Pure sul retro, ci sono i contatti che vengono utilizzati dall’alloggiamento che si trova dentro la confezione per la ricarica; questo supporto per la ricarica si aggancia magneticamente all’orologio e lo mantiene in posizione proprio durante la ricarica stessa. Nella confezione c’è un caricatore VOOC per la ricarica super veloce.

Hardware & Software

C’è solo utilizzato e lo Snapdragon Wear 3100, E realizzato da qualcomm appositamente per i prodotti da indossare, ma c’è anche un secondo processore a bassa potenza che viene utilizzato per la modalità di risparmio energetico, è un Micro Apollo 3.

Uno dei dettagli che fanno la differenza è rappresentato invece dalla disponibilità di 1 GB di RAM, che rende l’orologio velocissimo a cui si abbinano ben otto giga di memoria interna.il Wi-Fi che permette di utilizzare l’orologio anche senza il telefono si collega alla sola banda da 2,4 GHz, mentre lo standard del Bluetooth è il 4.2.

C’è il sensore GPS all’interno, così come il GPS assistito, c’è un trasmettitore NFC, mentre curiosamente i due diversi modelli hanno una diversa resistenza all’acqua, tre atmosfere per la versione più piccola, cinque atmosfere per la più grande.

Questo orologio funziona sia con uno smartphone Android che con un iPhone, ma onestamente non è particolarmente senso utilizzare un prodotto di Apple, perché non è possibile interagire con le notifiche e quindi l’utilità dello smart Watch si riduce drasticamente.

Diversa è l’esperienza, quando invece ci si collega ad uno smartphone Android, perché in quel caso le notifiche diventano interattive, così come molte funzioni del telefono sono più efficienti perché combinate con lo schermo sul polso.

Come anticipato, la presenza dell’altoparlante rende possibile anche la risposta alle telefonate, anche se il volume dello speaker è un po’ basso e non è facilissimo riuscire ad interloquire con chi chiama.

La misurazione delle attività durante la recensione OPPO Watch è stata abbastanza precisa, il conteggio dei passi non è risultato esatto al 100% ma ha offerto uno scarto molto contenuto, del tutto accettabile. Quando si cammina o si corre all’esterno si aggancia velocemente anche il GPS e la precisione diventa ancora più elevata.

Molto carina l’opzione che permette di attivare suggerimenti per esercizi che durino solo cinque minuti per il mantenimento della condizione.

Quello che invece all’esterno ho trovato in alcuni casi problematico è il controllo automatico della luminosità, che a volte è un po’ eccessivo, mantenendo la luminosità un po’ troppo bassa perché si riesca a leggere correttamente cosa c’è scritto sul display.

A proposito dello schermo, ci sono 1000 milioni di schermate che è possibile cambiare ovviamente come quadrante, ma amo molto quella sorta di X inventata da OPPO, che combina le informazioni relative alle attività quotidiane come i passi, il tempo di allenamento, le calorie consumate e le sessioni di attività; tutte queste informazioni sono mostrate su una grande X che si colora man mano che si svolgono queste attività.

Per controllare i quadranti installati sull’orologio serve scaricare un’applicazione che si chiama HeyTap, che è utile anche per sincronizzare i dati relativi alla frequenza cardiaca e alla qualità del sonno.

Sempre attraverso l’applicazione, è possibile personalizzare i quadranti in modo carino, partendo anche da ciò che si indossa. Scattando una foto al proprio Outfit, l’applicazione genera un quadrante che sia in linea con i propri colori.

Batteria

La batteria di OPPO Watch ha un’ottima autonomia, di circa un giorno e mezzo, che per gli orologi con il sistema operativo di Google è uno standard, difficile trovare prodotti che offrono qualcosa di più con tutte le loro funzionalità attive.

Interessante invece i tempi di ricarica, perché in 15 minuti si va oltre il 40%, in 30 minuti si arriva quasi a 90 e per la carica completa ci vogliono poco più di 40 minuti. Questo significa che in linea di massima si potrebbe caricare l’orologio anche nei tempi morti della propria giornata, indossandolo quindi anche durante la notte per la misurazione del sonno.

Per essere sinceri, non sono moltissimi i dati che vengono raccolti quando viene misurata la qualità del sonno, ma sono comunque sufficienti per avere un’idea di che cosa sia capitato durante le ore notturne.

Recensione OPPO Watch, le conclusioni

OPPO watch è una bella sorpresa, perché la qualità complessiva è di ottimo livello, sia per i dettagli molto curati nella costruzione che per il completamento del software.

L’azienda ha fatto un buon lavoro per integrare le proprie idee a quelle di Google con un risultato che è tutto sommato organico, con l’unica perplessità, come già anticipato, sulle duplicazioni di alcune funzioni come quella della misurazione delle attività sportive.

In ogni caso, la recensione OPPO Watch mi lascia la speranza che qualcosa possa muoversi su questo fronte, dopo che Google sembrava quasi aver dimenticato i suoi prodotti e il suo sistema operativo. Quante volte abbiamo sentito parlare di un pixel Watch che non è mai arrivato?

Come per ogni prodotto wearOS in circolazione, uno dei punti deboli è purtroppo quello dell’autonomia della batteria, perché se Huawei con i suoi prodotti indossabili è riuscita ad arrivare addirittura a due settimane di autonomia, gli orologi con il cuore di Google faticano ad arrivare a due giorni.

Certo, questo è lo standard anche per Apple Watch, ma dovendo colmare un gap enorme essere allo stesso livello non è sufficiente.

L’altro aspetto positivo per questo prodotto è che il suo prezzo è competitivo perciò che offre, soprattutto rispetto ad alcune proposte di Samsung oggi in circolazione. Diciamo che 249,99 € sono un prezzo che ci si può aspettare, ma l’auspicio sarebbe di una proposta più competitiva per smuovere un po’ il mercato.

Se per voi questa è una scelta interessante, basta cliccare qui per trovare OPPO Watch nella versione da 41 mm a 249 euro.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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