Oggi vi presento un nuovo dispositivo, quasi miracoloso, e vi racconto come funziona Cubbit, che permette di allestire un proprio cloud personale senza dover pagare un abbonamento mensile.
Il concetto non è semplicissimo se non masticate un po’ di tecnologia, ma tutto sommato si rappresenta molto bene utilizzando le api come esempio.
Andiamo con ordine. Cubbit è un dispositivo fisico che si mette dentro casa collegato alla rete internet. Ogni “Cubbit” è una cella di un alveare, che agganciato agli altri dispositivi sparsi per la rete, contribuisce a creare una rete “collettiva” con una potenza di calcolo impressionante, che è in grado di memorizzare i file degli utenti in massima sicurezza.
Ognuno di noi rappresenta una piccola ape al lavoro per l’intero alveare, ma il dato interessante è che non dobbiamo fare alcuna fatica.
Come funziona Cubbit
Ogni volta che un documento viene memorizzato su una delle celle, viene criptato con uno standard di sicurezza militare, viene quindi suddiviso in pezzi che vengono sparsi nella rete connessa, per capire come funziona Cubbit, bisogna pensare ancora una volta all’alveare.
In pratica, nessuno di coloro che sono collegati a questo network peer to peer conserva una versione integrale del file che possa essere un giorno trafugata.
Tutte le cellule, lavorando contemporaneamente, contribuiscono alla costruzione di questa potentissima rete, che sarĂ gratuita per sempre per gli utenti. L’unico costo da affrontare e quello iniziale del dispositivo.
Dimenticavo un dettaglio non indifferente, cioè che questa è un’idea made in Italy, di cui siamo particolarmente orgogliosi, con un Outlook internazionale molto interessante.
L’idea è quella che non si debba pagare per accedere ai propri files, mentre è possibile contribuire ad un sistema condiviso che può essere gratis per sempre.
La configurazione di questo oggetto è semplicissima, con il vantaggio che per ciascuna dispositivo che si acquista si possono aprire quattro account Cloud, quindi tutta la famiglia può godere del servizio.
A quello, che come al solito con spirito polemico alzerĂ la mano segnalando che in famiglia loro sono in cinque, segnalo tutto il mio dispiacere, ma purtroppo bisogna tenere conto della media dei dati che dice che le nostre famiglie oggi sono principalmente di tre o quattro persone.
Per chi avesse nuclei familiari più grandi, si può sempre giocare a scegliere la paglietta più corta e chi perde continua ad usare le vecchie chiavette.
Ci sono diversi aspetti positivi che si agganciano a questo tipo di architettura, a partire dal risparmio energetico, perché i grandi data Centre che sono alla base dei servizi cloud hanno dei consumi semplicemente mostruosi solo oggi si sta cominciando a valutare anche il tema della loro sostenibilità .
A questo si aggiunge anche il dettaglio che espandere la memoria è molto semplice perché Cubbit è compatibile con qualunque hard disk esterno. Per a collegare una nuova unità per avere una maggiore quantità di memoria disponibile.
Non solo, perchĂ© l’altro dato importante è che Cubbit può fare per lui alcune azioni, come caricare file particolarmente pesanti mentre noi usciamo di casa e magari portiamo con noi anche il computer.
In questo caso, il dispositivo assorbe il file da caricare e si occupa del completamento delle operazioni anche quando il computer ormai è scollegato.
Con l’acquisto del dispositivo avete la possibilitĂ di acquisire 512 GB di iCloud, ma potete espanderlo aggiungendo un qualunque disco esterno fino ad una capacitĂ complessiva di 4 TB.
Ovviamente, avete la possibilitĂ di accedere ai vostri file in qualunque momento da qualunque tipo di dispositivo.
Tenete conto, però, che la gratuità va calcolata sulla base del prezzo di partenza di questo dispositivo che è intorno ai 290 €, ragione per cui bisogna calcolare anche un tempo di ammortamento di questo costo prima di poter parlare di gratuità assoluta.
Dopo aver scoperto come funziona Cubbit, per chi di voi volesse approfondire il tema, basta cliccare qui.