Ho letto che molti ieri sera si chiedevano come funziona il cashback che arriva praticamente oggi in Italia, anche se questa mia affermazione potrebbe non trovare tutti d’accordo.
Prima di arrivare alla spiegazione di cosa sia il cashback e di come funzioni, diciamo che questa è una pratica vecchia come il mondo, che è stata rivitalizzata in molti mercati e che nel nostro paese era già presente attraverso alcuni operatori commerciali o finanziari di paesi diversi.
Ecco perché dire che arriva oggi forse non è una affermazione del tutto precisa, perché realtà come satispay da tempo offrono questo tipo di opportunità.
È però altrettanto vero che quasi nessuno ha offerto questa formula di incentivazione alla vendita nel retail tradizionale, nelle grandi catene di distribuzione o nei grandi negozi di tecnologia, mentre questo tipo di attività è consuetudine, in particolare nel mercato americano, ma in generale in molti mercati stranieri.
Il meccanismo è molto semplice, perché anziché avere uno sconto sul prezzo di acquisto, le aziende che vendono determinati prodotti, anche finanziari, a fronte di una cifra spesa restituiscono una quota di quel denaro, spesso come contante, in altri casi invece come buoni spesa.
In Italia arriva una formula che è collegata all’utilizzo di carte di credito e di metodi di pagamento elettronico, solo ed esclusivamente dentro negozi fisici e non per gli acquisti online, per cui si riceverà uno storno del 10% di quanto si è speso fino a 150 € a testa ogni sei mesi.
Come funziona il cashback: le cifre
La cifra complessiva che potrà essere erogata per ciascun cittadino è di 300 € all’anno, ma con una suddivisione di 150 € a semestre, per bilanciare i flussi di denaro.
A questa iniziativa si aggiunge anche il riconoscimento di 1500 €, ai primi 100.000 consumatori per numero di operazioni fatte nel corso dell’anno.
Esisterà una specie di super classifica dei consumatori, che io rischio di vincere, che sarà stilata non sulla quantità di denaro speso, ma sul numero di operazioni fatte.
In questi giorni abbiamo letto molte ironia su questa iniziativa del governo, perché si sostiene che andare alla caccia dei pagamenti in nero nel commercio non sia sufficiente per combattere l’evasione fiscale. Non siamo noi a dover fare una valutazione politica dell’iniziativa, ma da cittadini siamo convinti che la soluzione migliore non esista, si può semplicemente tentare di usare le migliori soluzioni possibili, magari con impatti che singolarmente sono marginali ma nel complesso possono risultare importanti.
Cerchiamo di tradurre questo pensiero: probabilmente l’iniziativa del cashback non cancellerà l’economia sommersa nel nostro paese, ma contribuirà a ridurla. Sempre meglio che guardare inermi ad un fenomeno vecchio quanto il mondo.
Il rimborso arriverà come versamento diretto sul conto corrente di ogni cittadino sottoforma di bonifico, si potranno utilizzare per i pagamenti carte di credito, bancomat, applicazioni di pagamento sullo smartphone, ogni tipo di pagamento tracciabile.
Per poter accedere al rimborso, sarà necessario svolgere almeno 50 operazioni a semestre, se teniamo conto che si parla di circa 180 giorni, vuol dire che ci viene richiesto più o meno di fare un’operazione con bancomat o carta di credito ogni tre giorni e mezzo.
Cosa è la soglia minima?
C’è un altro aspetto molto importante: per ciascun pagamento effettuato esiste una sorta di franchigia a rovescio di 150 €. Cosa significa questo? Se entro in un negozio e spendo 500 € con un solo acquisto, si terrà conto solo di una cifra pari a 150 euro.
Se entro in un secondo negozio e spendo 180 €, per il calcolo del cashback varrà sempre la cifra di 150 €.
Nel caso invece si dovesse entrare in un’attività commerciale e se dovessero spendere 10 €, per il calcolo del famoso cashback si terrà conto della cifra di 10 € e quindi si accumulerà un euro.
Questa decisione è stata presa per evitare che la quota di 150 € possa essere raggiunta con pochissimi acquisti di prezzo elevato. Tutti questi dettagli ci servono per capire meglio come funziona il cashback e perché.
L’iniziativa del cashback, che si aggiunge a quella della lotteria degli scontrini, ha come obiettivo il contrasto dell’economia sommersa, quello che noi chiamiamo il nero, incentivando chi paga a chiedere ricevute e dando un motivo in più per usare il denaro elettronico sempre tracciabile.
Come spesso accade, qualcuno urla allo scandalo per la nostra privacy, ma forse chi dice questo non sa che le autorità giudiziarie potrebbero comunque entrare in possesso di tutte le nostre transazioni elettroniche in caso di contestazioni fiscali o processuali.
Ecco perché questo argomento lascia un po’ il tempo che trova.
Come si contabilizzano gli acquisti di dicembre?
In un primo momento, sembrava che l’iniziativa dovesse partire il 1 gennaio 2021 e proseguire poi fino a giugno 2022, con scadenze fissate per ogni semestre.
A supporto del commercio di prossimità e delle attività del territorio, il governo ha deciso di anticipare l’iniziativa al mese di dicembre, con una soglia minima di 10 operazioni e un massimo di 1500 €, quindi anche gli acquisti di questo periodo potrebbero contribuire a far incassare 150 € in un solo mese.
Ricordo che la cifra è per singolo cittadino, per ciascun codice fiscale, quindi in famiglia si potrebbe arrivare anche ad una cifra comunque significativa. Qualcuno direbbe che è meglio che ricevere due dita in un occhio.
Di fatto, dal punto di vista prettamente teorico, ogni cittadino potrebbe riuscire ad incassare addirittura 3450 €, grazie ai due bonus semestrali da 1500 € se si rientra nei primi 100.000 per numero di operazioni, a cui si aggiungono i 150 € di dicembre, quelli del primo semestre e infine quelli dell’ultimo semestre dell’anno.
Come accedere al Cashback
Per poter accedere a questa formula di storno delle proprie spese bisogna utilizzare l’applicazione IO, insieme alle proprie credenziali SPID.
Che nessuno provi a lamentarsi di questo scoglio d’ingresso, perché in tempi non sospetti vi abbiamo raccontato sia dell’applicazione che della straordinaria efficacia delle credenziali SPID.
Lo diciamo ovviamente scherzosamente, però è davvero venuto il momento di dotarsi del sistema di identificazione digitale, che può essere ottenuto da alcuni operatori a pagamento, ma anche gratuitamente attraverso ad esempio le poste.
È sufficiente seguire una serie di passaggi online, che si concludono con una verifica attraverso una video chiamata a oppure semplicemente passando da un ufficio postale, per avere credenziali che vi faranno accedere oltre all’applicazione in questione anche ai siti regionali, all’Inps, all’Inail, all’agenzia delle entrate, giusto per fare alcuni esempi.
Grazie a queste credenziali, è possibile effettuare moltissime operazioni che fino a ieri richiedevano un passaggio da un ufficio pubblico.
Sulla app IO si potrà registrare la propria carta di credito, abbinarla al proprio codice fiscale, quindi sapere quante operazioni sono state svolte e quante ce ne mancano per raggiungere la soglia minima, oltre che sapere anche qual è la propria posizione in classifica tra gli utenti che hanno usato più spesso i pagamenti elettronici.
Come sempre, ringrazio coloro che accolgono anche questa iniziativa con vis polemica particolarmente sviluppata, perché nel caso decidessero di non partecipare a queste iniziative le mie chances di essere tra i primi 100.000 crescerebbero vertiginosamente.
Mi raccomando, continuate a lamentarvi, perché faciliterete il mio obiettivo di portare a casa 1500 €.
Per tutti gli altri, adesso che sappiamo come funziona il cashback, non resta altro che registrarsi e cercare di riportare a casa un po’ dei soldi spesi