Una recente indagine di Kaspersky ha indagato le best practices su come vestirsi per lo smart working e svelato che molti lavorano senza vestiti.
Durante la pandemia globale molte persone hanno trasferito il proprio ufficio nel salotto di casa e questo ha comportato una serie di difficoltà nel bilanciare lavoro e vita privata.
Secondo il World Economic Forum, quest’anno i dipendenti che hanno lavorato da remoto hanno dovuto affrontare diverse sfide per il proprio benessere psico-fisico, come la difficile gestione dei bambini e la connettività.
Le difficoltà che in alcuni casi sono state generate dalla presenza in casa del resto della famiglia, sono però state bilanciate da alcuni vantaggi tipici del lavoro in casa.
Oltre a lavorare poco vestiti, pratica ben lontana dal diventare mainstream, la maggior parte degli italiani ha beneficiato della possibilità di lavorare in abiti comodi: il 49% si è abituato a questo stile di vita e vorrebbe poterlo fare anche in futuro.
Anche poter dire addio ai lunghi spostamenti ha reso i dipendenti più felici: il 32% ha dichiarato di svegliarsi 5 minuti prima dell’inizio della giornata lavorativa e apprezza la possibilità di poter fare un riposino durante il giorno.
Una migliore gestione del tempo si combina anche con una maggiore libertà nella fruizione degli spazi.
Questo periodo ha offerto infatti anche benefici relativi al luogo in cui si lavora: il 27% degli italiani, ad esempio, ha apprezzato la possibilità di poter lavorare all’aperto, in giardino o sul balcone, mentre il 19% è riuscito anche a fare binge watching su Netflix durante il lavoro.
Tra gli altri vantaggi graditi dai dipendenti ci sono l’aumento del tempo libero per i videogiochi (11%), i pranzi da asporto (10%) e la possibilità di farsi meno docce (5%).
La ricerca, proprio perché realizzata da Kaspersky, che si occupa di sicurezza informatica, ha dedicato ampio spazio al tema della protezione dei dispositivi.
Combinare il lavoro in remoto con i più rigidi standard di sicurezza, tipici delle reti aziendali, non è per niente facile.
Marina Titova, Head of Consumer Product Marketing di Kaspersky, ha dichiarato: “Questo lockdown si è rivelato una lama a doppio taglio per le persone che possono lavorare da casa.
Da un lato, i dipendenti hanno finalmente la possibilità di dimenticare i lati negativi della vita caotica delle grandi città e lavorare in un’atmosfera più confortevole.
Dall’altro lato, hanno dovuto affrontare molte sfide per riuscire a continuare ad essere produttivi, riorganizzando il proprio spazio di lavoro e sviluppando nuove abitudini.
Quando si lavora da casa la privacy è messa ancora più a rischio per cui è importante ricordarsi della propria sicurezza digitale“.
Proprio per aiutare chi lavora da casa l’azienda ha preparato una sorta di decalogo che può contribuire a ridurre i rischi creati dai collegamenti domestici.
Queste pratiche per la protezione delle connessioni probabilmente è più importante di come vestirsi per lo smart working.
Ora sapete come è opportuno vestirsi per lo smart working, ma soprattutto sapete che un occhio di riguardo va dato alla sicurezza.
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