Per coloro che sono alla ricerca di una videocamera stabilizzata e vogliono sapere cosa cambia tra DJI Osmo Pocket e DJI Pocket 2 oggi cerco di tracciare le differenze.
La prima, che potrebbe sembrare banale, è il nome, perché l’azienda ha scelto di togliere Osmo dallo schema con cui si identifica la videocamera stabilizzata, probabilmente perché con così tanti prodotti che avevano quel suffisso non aveva più senso usarlo.
Superato il tema del nome, bisogna dire che cambia davvero tutto, a partire dalla custodia con cui la si protegge, fino al tipo di accessori oggi disponibili, passando anche dalla qualità delle immagini che è drasticamente migliorata.
Fisicamente, per quanto riguarda l’aspetto, i due dispositivi sono molto simili, con un solo grammo di differenza, passando dai 116 g del primo modello ai 117 del secondo. La struttura che gestisce il bilanciamento delle immagini è invece identica, con una stabilizzazione su tre assi molto efficiente.
Anche lo schermo di cui sono dotati è praticamente identico, così come lo è l’autonomia di ripresa di circa 140 minuti.
Però, nonostante possono sembrare i prodotti identici, ci sono delle differenze fondamentali, soprattutto grazie alla modularità di DJI Pocket 2.
La parte inferiore può infatti essere rimossa molto facilmente per aggiungere un terminale che si adatta alla classica vite da un quarto di pollice tipica degli accessori fotografici, oppure per agganciare un trasmettitore, opzionale, in grado di comunicare con lo smartphone ma anche con un radio microfono di ottima qualità. E qui entriamo nelle differenze che tra poco andremo ad analizzare.
La qualità video
Quello che cambia notevolmente è la qualità delle immagini, perché il sensore adesso è da 1/1.7″, contro il sensore CMOS 1/2.3″, in più c’è un’apertura di 93° con una focale da 20 mm, accompagnata ad un’apertura F/.18.
Il vecchio modello, invece aveva un angolo di 80°, con apertura F/2.0 e una lunghezza focale di 26 mm.
In più, il nuovo modello cattura foto a 16 o 64 mega pixel con la risoluzione elevata mentre il vecchio sensore era da 12 megapixel.
Al momento quella offerta da Pocket 2 è la qualità migliore disponibile sul mercato, ma sappiamo che questi sono dettagli in continua evoluzione.
Cambia anche l’estensione ISO che va da 100 a 6400, mentre il modello precedente andava da 100 a 3200.
Non ci sono differenze nella qualità massima di registrazione 4K con 60 frame al secondo, ma il nuovo modello aggiunge anche l’HDR e l’autofocus ibrido 2.0.
È stato aggiunto anche lo zoom, che arriva ad essere 8X quando si gira a 64 megapixel, 4X invece a 16 mpx.
Cosa cambia tra DJI Osmo Pocket e DJI Pocket 2: qualità audio
Se è vero che la qualità video è migliorata molto, lo è ancor di più che quella audio ha fatto un salto in avanti quasi siderale.
Ci sono quattro microfoni che catturano contemporaneamente l’audio miscelandolo, con un risultato finale davvero eccellente.
In particolare, il software è in grado di rilevare qual è la sorgente audio principale, dando maggior risalto a quella da cui arriva la voce nel caso in cui ci sia. A seconda della direzione a cui è rivolto il sensore di ripresa il software sposta il peso principale del microfono nella direzione in cui si sta riprendendo.
Se questo non vi basta, c’è anche una riduzione automatica del rumore del vento e uno zoom dell’audio quando si fa anche uno zoom video.
Le “perle” del software
Il nuovo software ha introdotto molte funzioni interessanti come il risveglio istantaneo, ci vogliono praticamente pochi istanti per passare dalla condizione di stand-by alla registrazione.
Grazie ai sensori che sono posizionati all’interno di Pocket, il software riconosce le cadute e protegge il terminale di ripresa, c’era già nella prima versione di questo prodotto, ma è stata migliorata del 30% la sua efficienza.
Adesso è possibile bloccare le riprese su un singolo punto che viene messo a fuoco e mantenere il fuoco sempre in quella direzione, così come è possibile mettere in pausa una registrazione e ricominciare immediatamente dopo senza dover separare le tracce.
Anche il sistema di tracciamento del volto è migliorato notevolmente e adesso è in grado di riconoscere singole facce, gruppi di persone o animali, con una gestione più efficiente di questa sorta di inseguimento digitale.
La modalità Slow motion adesso arriva ad un rallentamento 8X mentre il modello precedente si fermava a 4X.
Nulla è cambiato invece in alcune funzioni come il time-lapse, il panorama da 180°, il panorama con nove scatti fotografici, la modalità storia e il cosiddetto motion lapse, cioè le schermate in cui si può tracciare un movimento della videocamera.
Le differenze
DJI POCKET 2 | DJI OSMO POCKET | |
SENSORE | 64 MPX 1/1.7″ | 12 MPX CMOS 1/2.3″ |
APERTURA | F/1.8 | F/.20 |
LUNGHEZZA FOCALE | 20 MM | 26 MM |
ANGOLO VISIONE | 93° | 80° |
ISO | 100 – 6400 | 100 – 3200 |
QUALITA’ VIDEO | 4K 60 FPS HDR HYBRID AF 2.0 | 4K 60 FPS |
ZOOM | 8X | 4X |
AUTONOMIA | 140 MINUTI | 140 MINUTI |
PESO | 117 G | 116 G |
App e accessori
L’applicazione con cui si gestisce il dispositivo che si chiama Mimo app va studiata fino in fondo per capire cosa cambia tra DJI Osmo Pocket e DJI Pocket 2.
Ci sono nuove modalità di utilizzo, ad esempio quella per lo streaming diretto ad alcune piattaforme social, che però richiede il modulo aggiuntivo, lo stesso che si utilizza per il radio microfono.
E questo è uno dei dettagli che mi fanno preferire di gran lunga questa versione rispetto alla precedente, perché grazie a quell’accessorio che si chiama semplicemente modulo wireless, si può collegare un microfono senza fili con un’ottima qualità che ovvia al problema principale del primo modello che invece imponeva di mettere appunto soluzioni artigianali per risolvere la connessione di un microfono.
Prima ci voleva un adattatore da inserire nella presa USB C, un cavetto da collegare all’adattatore, eventualmente un ricevitore wireless da collegare quel cavetto e poi il microfono invece per chi parla.
In questo caso, grazie al modulo wireless c’è un fantastico microfono a clip da utilizzare peraltro con una qualità molto elevata.
Se si compra il cosiddetto Creator Combo, all’interno della confezione si trovano anche un pratico supporto per appoggiare la videocamera al tavolo, i terminali per usare eventualmente la vite da un quarto di pollice, oltreché un pratico controllo che si aggancia al dispositivo per controllare zoom e movimento con un semplice joystick.
All’interno della confezione c’è anche una lente grandangolare, che completa il kit a vostra disposizione.
Tra gli accessori che si possono acquistare separatamente ci sono anche un braccio telescopico, una custodia di ricarica e un blocco waterproof per le riprese subacquee.
Cosa cambia tra DJI Osmo Pocket e DJI Pocket 2?
La risposta è semplicissima: molto. Onestamente se non avete una camera stabilizzate ne volete comprare una io mi lancerei immediatamente sulla seconda versione, se avete la prima e state valutando un salto generazionale, vi assicuro che vi troverete bene, ma la raccomandazione è quella di fare un piccolo sforzo per arrivare a comprare il Combo per i Creators perché gli accessori che trovate inseriti nel pacchetto di vendita valgono la differenza di prezzo.
Sono passati due anni tra il primo e il secondo modello di questa videocamera stabilizzata, vi assicuro che il salto effettuato e la crescita di questo oggetto sono più che tangibili.
DJI Pocket2 costa 377 euro su Amazon e si trova CLICCANDO QUI. La versione Creator Combo costa 514 euro e si trova CLICCANDO QUI e scegliendo la versione combo.
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