Che tu sia uno youtuber, un gamer o un fotografo amatoriale, memorizzare grandi quantitá di dati é diventata ormai un esigenza indispensabile. In questa guida ti aiutiamo a scegliere la tipologia di archiviazione che fa per te.
Indice
La memorizzazione dei dati, grazie all’ampia gamma di applicazioni possibili (ognuna con le sue caratteristiche particolari) sta diventando un tema importante per un pubblico sempre più ampio. Il consumo di dati nella nostra società va già ben oltre quanto si sarebbe potuto immaginare in passato.
Le proiezioni di IDC suggeriscono che i livelli annuali di generazione di dati supereranno i 175 Zettabyte entro il 2025. Perció oggi decidere quale hard disk comprare e quale tecnologia é la piú affidabile, specie per aziende e imprenditori, é un tema fondamentale.
Le tipologie
Anche se le unità a stato solido (SSD) sembrano ricevere maggior attenzione da parte dei media, la validità degli HDD non dovrebbe essere mai sottovalutata – soprattutto perché la richiesta di spazio di archiviazione è sempre più elevata e perché il fattore costi non é da sottovalutare: quando si sceglie l’unità di storage più adatta alle proprie esigenze infatti il primo fattore che viene preso in considerazione, generalmente è il rapporto prezzo/GB. Anche se i costi degli SSD sono diminuiti, restano superiori a quelli degli HDD.
È importante sottolineare che anche le stime più ambiziose sulla produzione futura di SSD consentirebbero comunque a questo supporto di memorizzazione di soddisfare solo una minima parte della capacità totale necessaria.
HDD: Hard-Disk Drive
Inventato nel 1956 dall’IBM, ha mantenuto egregiamente il suo posto sul mercato nonostante il sopraggiungere di tecnologie sempre piú moderne e versatili. Resta comunque uno dei dispositivi di memoria di massa piú utilizzato e presente nei nostri computer.
Il disco rigido è costituito fondamentalmente da uno o più piatti in rotazione, realizzati in alluminio o vetro, rivestiti di materiale ferromagnetico e da due testine per ogni piatto (una per lato), le quali, durante il funzionamento “volano” alla distanza di poche decine di nanometri dalla superficie del disco leggendo o scrivendo i dati. E’ per questo motivo strutturale che sono piú soggetti a danneggiamenti, dovuti anche a cadute, ed é per questo che i case esterni stanno diventando man mano piú solidi e impermeabili a qualsiasi agente esterno.
NAS: Network-Attached Storage
Se da un lato è vero che, un singolo SSD può essere in grado di superare un singolo HDD, dall’altro c’è da considerare che gli scenari presentati non presuppongo l’utilizzo di singole unità discrete, ma di soluzioni su larga scala. Nasce infatti dalla tecnologia HDD quella del NAS: dispositivo di archiviazione dedicato ai file che rende i dati sempre disponibili ai dipendenti per collaborare in maniera efficace in una rete.
I sistemi NAS possono essere personalizzati in base alla grandezza e alle esigenze. Aziende e piccole imprese in molti settori scelgono le soluzioni NAS perché offrono archiviazione efficiente, scalabile e a basso costo. Paragonati ad altri server, i server di file NAS forniscono un accesso più rapido ai dati e sono più semplici da configurare e gestire.
I dispositivi NAS sono generalmente costituiti da diversi componenti: dischi di archiviazione fisici, CPU, sistema operativo e interfaccia di reti. Sembrerá molto complicato, ma data la richiesta sempre piú ‘a domicilio’, online si trovano un sacco di guide che aiutano a creare un NAS a casa.
SSD: Solid-State Disk
A differenza dei supporti di tipo magnetico (HDD) una unità di memoria a stato solido ha la possibilità di memorizzare in maniera non volatile grandi quantità di dati, senza l’utilizzo di organi meccanici (piatti, testine, motori ecc.) e per questo meno soggetta a rotture e conseguente perdita di dati. La maggior parte delle unità a stato solido utilizza la tecnologia delle memorie flash NAND, che permette una distribuzione uniforme dei dati e di “usura” dell’unità.
Lo sapevi che: I Solid-State disk tollerano fino a 100.000 cicli di scrittura per cella, mentre gli HDD non hanno una vera e propria data di scadenza. Solitamente la loro vita si interrompe per danni accidentali.
Se la tua scelta é giá di prendere un dispositivo affidabile, robusto e durevole, ti consigliamo il Samsung 870 EVO, modello che va dai 250 GB fino ai 4 TB.
CLOUD
Infine la tecnologia che sebbene non si tratti fisicamente di un dispositivo, è il tipo di archiviazione più moderna e versatile per i computer. Poiché il cloud archivia tutto online, non utilizza alcuno spazio di archiviazione secondario sul computer né esterno, consentendoti di risparmiare preziosi gigabyte e non dover essere vincolato a ricordarti su quale dispositivo esterno hai memorizzato i dati che ti servono al momento.
Da Dropbox a Onedrive, passando per Google Drive e iCloud, ormai tutte le maggiori aziende di informatica e servizi IT offrono questa possibilitá per i loro clienti, chi con quantitá di GB gratuite giá sufficienti, chi offrendo piani mensili complete di servizi accessori.
Sviluppi di mercato che guidano la domanda di storage
I cambiamenti dovuti alla pandemia di Covid19, hanno rivoluzionato il settore del lavoro aumentando di fatto lo smart working reso possibile da connessioni completamente digitali che hanno accelerato la migrazione verso i servizi basati sul cloud.
Questa digitalizzazione repentina sta mettendo a dura prova le infrastrutture dei data center esistenti e, allo stesso tempo, sta cambiando anche il panorama che supporta tutte queste attività.
L’IT basato su cloud, utilizza sempre più co-location (colo), per soddisfare le esigenze di numerosi clienti utilizzando risorse condivise.
Questo pone nuove sfide quando si tratta della tecnologia di storage che costituisce la base delle operazioni del data center, richiedendo soluzioni ottimizzate che corrispondano al modello di accesso, nonché ai requisiti di prestazione e affidabilità.
Oltre a quanto sta accadendo nel settore dei data center, la tecnologia Internet of Things (IoT) sta iniziando a crescere notevolmente.
Le stime sul numero di nodi collegati che saranno messi in funzione nel corso dei prossimi anni variano e secondo Juniper Research potrebbero superare gli 83 miliardi entro la metà del decennio.
Ciò che è certo è che per far sì che l’Internet of Things diventi sempre più diffuso, i costi devono essere il più bassi possibile – soprattutto dal punto di vista dell’archiviazione dei dati.
Strettamente correlato all’introduzione dell’IoT, l’aumento dell’interesse per l’industria 4.0 sarà uno stimolo per lo sviluppo di una maggiore capacità di storage in relazione al settore manifatturiero.
L’Internet of Things sarà inoltre sfruttato dai servizi pubblici e dalle amministrazioni comunali per consentire di beneficiare di varie funzioni delle smart city combattendo così la congestione del traffico, l’inquinamento atmosferico, ecc.
Come nel caso dell’Industria 4.0, ciò comporterà la generazione di enormi quantità di dati da parte dei device coinvolti.
Continua innovazione
Da un punto di vista ingegneristico, c’è un continuo progresso per quanto riguarda le soluzioni che utilizzano l’elio.
In cantiere anche le tecnologie di prossima generazione come la registrazione magnetica assistita da calore (HAMR) e la registrazione magnetica assistita da microonde (MAMR).
Quale hard disk comprare?
Alla luce di tutte le informazioni scritte precedentemente il nostro suggerimento é di valutare le proprie esigenze e decidere sulla base di comoditá, risorse economiche e prestazioni.
Possiamo con una discreta certezza dire che oggi vale ancora la pena comprare gli Hard Disk Drive tradizionali per il loro costo molto contenuto, i Solid State disk se preferite non prestare attenzione ad eventuali ‘incidenti’ di percorso (cadute accidentali, urti..) oppure il Cloud se desiderate avere meno ingombri possibili.
Grazie al costo più contenuto, acquistando un HDD è possibile sfruttare capacità superiori, mentre con gli SSD, I dischi allo stato solido, che non hanno parti magnetiche in movimento e quindi sono più affidabili nel tempo, il prezzo più elevato induce di solito a scegliere una capacità inferiore.
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