La recensione realme 7i mi ha dato l’opportunità di provare un altro dispositivo di prezzo incredibilmente contenuto, che promette prestazioni di buon livello.
In effetti, questo dispositivo è interessante, ma per la prima volta non ho la percezione di acquistare un prodotto che abbia un rapporto qualità prezzo decisamente superiore a quello della concorrenza.
Diciamo che su questo fronte di prezzo, con questo tipo di finiture, con le prestazioni che vengono offerte e con la combinazione dell’hardware che si trova su realme 7i si possono comprare altri dispositivi che, se non sono migliori, sono comunque allo stesso livello.
Penso ai recentissimi Poco M3 oppure a OnePlus Nord N100, che si posizionano nello stesso segmento e, andando oltre la scheda tecnica, offrono esperienze d’uso molto simili.
In particolare, mettendo questi tre dispositivi uno accanto all’altro è facile notare come in molti aspetti per la prima volta da quando conosciamo realme questo non sia il dispositivo con le caratteristiche migliori.
Entrare nel dettaglio, c’è uno standard di memoria di qualità inferiore, un processore mediatek anziché qualcomm, che per me rimane uno svantaggio, un peso più elevato, sensori di posizionamento meno completi, non c’è stabilizzazione sui video.
Confezione, design, display
La confezione di vendita, di colore giallo sgargiante che ormai è un segno di riconoscimento per questa azienda, contiene oltre allo smartphone un caricatore da 18 W, un cavo per la ricarica e la trasmissione dei dati, una cover trasparente in materiale morbido.
Il telefono dal canto suo ha una struttura ovviamente in plastica: per il prezzo a cui viene offerto non chiederemo qualcosa di diverso; il lato inferiore è discretamente affollato con altoparlante, microfono e connettore USB C, il lato sinistro è pulitissimo con il solo cassettino che offre lo spazio per due nano Sim è un’espansione micro SD, il lato opposto è il pulsante di accensione e il controllo del volume, il lato superiore invece è totalmente pulito.
Sulla parte posteriore c’è il blocco delle fotocamere, il cui aspetto è praticamente identico a quello dei recenti pixel, ci sono tre sensori fotografici e per mantenere la simmetria un LED molto visibile.
Sempre sulla parte posteriore c’è il sensore per le impronte digitali, collocato nella posizione in cui è più comodo utilizzarlo.
La finitura della parte posteriore è in materiale plastico zigrinato e che resiste abbastanza bene alle impronte, tutto sommato esteticamente una soluzione gradevole rispetto a molti dei prodotti che oggi sono in circolazione.
Sulla parte frontale, invece, lo schermo è caratterizzato dal piccolo inserto a goccia, dove è inserita la fotocamera frontale da otto megapixel.
A proposito di display, parliamo di un prodotto IPS LCD, con una diagonale da 6,5″ è una superficie complessiva di 102 cm². La proporzione tra la superficie totale e il pannello dello schermo è dell’81,7% mentre la definizione e H the Place da 700 × 1600 pixel. La proporzione tra i lati è di 20:9.
Per fare un paragone è uguale alla definizione di OnePlus Nord N100, ma inferiore a POCO M3.
Nella versione asiatica c’è anche una frequenza di aggiornamento del display e 90 Herz, che invece non è disponibile nella versione europea. Tutto sommato, non ha molto senso avere una definizione così bassa con una frequenza di aggiornamento elevata.
La luminosità massima è discreta, anche se alla luce diretta del sole in alcune condizioni la leggibilità non è il massimo. Ancora una volta nel valutare questi dettagli dobbiamo ricordarci di quale sia la fascia di prezzo a cui appartiene questo smartphone.
Software e performance
Il software è Android 10, con la personalizzazione tipica del gruppo OPPO: viene chiamata realme UI, ma in realtà è molto simile alla ColorOS montata sui dispositivi del grande gruppo cinese.
Non ci sono personalizzazioni particolarmente invadenti, bisogna dire che il software ha veramente un’impostazione minimale in cui gli interventi sono più di grafica che di sostanza, sono aggiunti alcuni strumenti di abilità come una barra laterale intelligente la cui funzione è quella di accedere direttamente ad alcune applicazioni o alcune funzioni senza passare dal menu.
Per questa categoria di prodotto ovviamente è una soluzione molto gradita, ci sono poi diversi movimenti che si possono fare con il telefono sia con lo schermo spento che con lo schermo acceso, soluzioni che ben conosciamo e che sono tipiche dei prodotti cinesi.
A schermo spento, in particolare è possibile tracciare alcune lettere come una o per aprire la fotocamera la V per aprire la torcia elettrica, oppure dare un doppio tocco al display per accenderlo.
È possibile personalizzare anche lo scorrimento nelle diverse direzioni fatto sul display così come passare automaticamente dal vivavoce agli auricolari o viceversa semplicemente avvicinando o allontanando il telefono dall’orecchio.
Come per moltissimi prodotti asiatici, anche questo dispositivo offre la possibilità di duplicare le applicazioni per la messaggistica, per sfruttare nel migliore dei modi le due Sim che si possono utilizzare.
A livello di performance, non ci si può lamentare perché questo dispositivo pur avendo un processore mediatek, che io sulla carta non trovo mai un dettaglio vantaggioso, offre una buona velocità e una discreta reattività, di sicuro di gran lunga superiore a quella di POCO.
Bisogna fare molta attenzione ad un dettaglio, i modelli asiatici hanno al loro interno un processore SnapDragon, i cui risultati nei diversi benchmark sono assolutamente deludenti, quindi se comprate online questo dispositivo assicuratevi di prendere la versione giusta, non inseguite pochi euro di sconto comprando la versione orientale perché ve ne pentireste.
La dotazione è completata da 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna che come detto hanno anche un’espansione, ma purtroppo c’è una scelta che ci piace poco quella cioè di un blocco di memoria con standard eMMC, che ormai si vede poco perché offre un’efficienza energetica e una velocità di scrittura e lettura un po’ troppo basse.
Anche la scheda grafica, purtroppo, è in linea con la fascia di prezzo e non è esaltante. Ma chi compra questo genere di prodotti, probabilmente non conosce nemmeno l’esistenza di una scheda grafica all’interno del proprio smartphone e di che cosa questa debba fare.
Fotocamera
Anche in questo caso ci sono grosse differenze tra la versione asiatica di questo smartphone e quella riservata al mercato europeo, perché il design è addirittura diverso, mentre per il lontano oriente ci sono quattro sensori fotografici con il principale da 64 mega pixel, da noi invece ce ne sono tre, con la risoluzione massima di 48 mega pixel.
Il sensore principale offre un’apertura F/1.8, con una lente da 26 mm, pixel da 0.8 µm, mentre il grandangolo da otto megapixel ha un’apertura F/2,3 con un campo visivo da 119° e pixel da 1.2µm.
Infine, c’è un terzo sensore da due megapixel con apertura F/2.4, per gli scatti macro.
realme 7i gira video a 1080 pixel con 30 o 60 frame al secondo, senza alcun tipo di stabilizzazione, mentre il sensore frontale è da 8 mpx con apertura F/2.0, video da 1080p con 30 frame al secondo.
Ogni volta che dobbiamo fare recensioni di questi smartphone abbiamo un po’ di noia quando ci avviciniamo al settore della fotocamera, perché raccontarvi di differenze fondamentali tra le diverse fotocamere di questa fascia di mercato sarebbe un po’ come offendere la vostra intelligenza e la vostra sensibilità.
Questi smartphone hanno tutti un minimo comun denominatore: le foto sono discrete quando l’illuminazione è buona, difficilmente riuscirete a catturare immagini interessanti di soggetti in movimento, quando cala la luce la qualità è quella che è.
Sorrido sempre quando vedo test fotografici super approfonditi dedicati a questa fascia di mercato, perché in realtà i sensori sono sempre gli stessi, la cura dei dettagli del software non è il massimo, perché il costo dei prodotti e il tempo che viene impiegato per svilupparli non permettono di avere grande spazio per le ottimizzazioni.
Qualunque cosa io ti dovessi raccontare riguardo a questa fotocamera sarebbe un’occupazione indebita di spazio, che definiamola normale.
Batteria
Sul fronte della batteria invece questo smartphone non teme confronti, o comunque regge il confronto con chiunque perché c’è un accumulatore da 6000 Milli ampere, che è in grado di portare al termine di due giornate intere di utilizzo quasi tutti i suoi utenti.
Come dico spesso, se qualcuno dovesse riuscire a terminare la batteria di questo smartphone con una sola giornata di utilizzo, il suo problema non è quello di trovare un caricatore ma un medico bravo che lo visiti perché vuol dire che davvero con il telefono eccede oltre ogni limite.
C’è una ricarica da 18 W, che permette di arrivare da zero a 100 in circa due ore, ma c’è anche una soluzione interessante come il reverse charging si può cioè sfruttare la capacità di questa batteria per ricaricare altri dispositivi.
Recensione realme 7i, le conclusioni
Concludendo la recensione realme 7i, differenza di quanto è successo con altre recensioni di prodotti dello stesso marchio, non posso urlare al miracolo promettendo un dispositivo eccezionale ad un prezzo bassissimo, però c’è un rapporto qualità prezzo del tutto onesto.
Ci sono diverse alternative sul mercato che offrono più o meno gli stessi prezzi, potete scegliere quella che vi piace di più e vi troverete comunque bene. A questo livello di prezzo è molto complicato riuscire ad offrire delle varianti davvero differenti abbattendo il costo per l’utente. Bisogna accontentarsi.