
Ci troviamo in un’era in cui la protezione dei dati personali è diventata una priorità. Signal si inserisce distinguendosi per il suo impegno nel perseguire questo obiettivo, ed offrire un’alternativa sicura alle app di messaggistica tradizionali.
Indice
Cos’è Signal e perché dovresti usarla
Sviluppata nel 2013 da un gruppo di attivisti per la privacy e sostenuta da un’organizzazione non profit, la Signal Foundation, Signal è un’applicazione di messaggistica istantanea gratuita e open-source, progettata per garantire la massima privacy e sicurezza delle tue comunicazioni. Una piccola curiosità è sapere che è finanziata, tra gli altri, anche da Brian Acton, il fondatore di Whatsapp, che ha lasciato la sua azienda perché in disaccordo con la gestione del gruppo Facebook Inc.
Oltre alla sicurezza, Signal offre tutte le funzionalità che ti aspetti da un’app di messaggistica moderna: messaggi di testo, chiamate vocali e videochiamate di alta qualità, messaggi vocali, condivisione di file, gruppi e molto altro. Non ci sono annunci, nessun rivenditore affiliato né tracciamento invasivo nell’app. Così puoi dedicarti alla condivisione dei momenti che contano con le persone più vicine a te.
Come mai Signal è sicura?
La caratteristica distintiva infatti è la crittografia avanzata end-to-end (sviluppata dal Protocollo Signal open source), che mantiene le tue conversazioni al sicuro. Un sistema che protegge i tuoi messaggi, chiamate e videochiamate da occhi indiscreti. Questo significa che solo tu e il destinatario potete leggere o ascoltare le vostre comunicazioni, nemmeno Signal stessa può accedervi.

È un progetto open-source, il che significa che il suo codice è pubblico e può essere esaminato da chiunque. Come fa questo a non andare in contrasto con quanto affermato sopra? La chiave è proprio questa trasparenza, che garantisce non ci siano “porte di servizio” nascoste o vulnerabilità sconosciute, rafforzando la fiducia degli utenti nella sicurezza dell’app.
Oltre alla sicurezza, Signal offre tutte le funzionalità che ti aspetti da un’app di messaggistica moderna: messaggi di testo, chiamate vocali e videochiamate di alta qualità, messaggi vocali, condivisione di file, gruppi e molto altro. L’interfaccia è intuitiva e facile da usare, rendendola accessibile a tutti.
Come iniziare con Signal
Prima di tutto bisogna installare l’applicazione ufficiale del servizio sul proprio smartphone, tablet o PC. Dopo aver scaricato l’app bisogna aprirla e concedere i permessi necessari per farla funzionare correttamente. Dovrete poi inserire il vostro numero di cellulare e un codice che vi sarà mandato per messaggio come verifica. Una volta fatto, basta cerare il nome della persona con cui volete conversare e iniziare a scrivere i vostri messaggi.
Se vuoi utilizzare Signal sul computer, dopo aver installato e avviato il client ufficiale del servizio sul pc, devi scansionare il codice QR che compare nella finestra principale di quest’ultimo. Per fare ciò, clicca sulla miniatura della tua foto del profilo, fai tap sulla dicitura Dispositivi collegati oppure sulle voci Impostazioni > Dispositivi associati, premi sul bottone Collega un nuovo dispositivo e premi sul bottone Continua.
Funzionalità avanzate e user-friendly
Su Signal puoi trovare una serie di funzionalità avanzate ma anche divertenti, per esprimerti come preferisci. Ad esempio i messaggi effimeri, impostando un timer per far scomparire automaticamente i messaggi dopo un certo periodo di tempo. Blocco dello screenshot, per impedire ai destinatari di catturare schermate delle vostre chat.
Puoi aggiungere un ulteriore livello di sicurezza con un PIN personalizzato, nascondere il tuo indirizzo IP durante le chiamate vocali. Il blocco della tastiera in incognito impedisce alla tastiera di memorizzare le tue digitazioni. E poi gli adesivi, che puoi creare e condividere con chi vuoi.
Non sarà troppo misteriosa?
Proprio perché è considerata dagli esperti di sicurezza informatica un’app molto sicura dal punto di vista della privacy, Signal è sempre stata molto in voga tra giornalisti e attivisti che hanno particolare interesse a proteggere le proprie comunicazioni, e anche tra i funzionari della Commissione Europea. Tra i sostenitori ci sono anche Edward Snowden, ex consulente della NSA e attivista e whistleblower statunitense, Jack Dorsey, ex amministratore delegato di Twitter, e il fondatore di Tesla Elon Musk, che anni fa tramite un tweet incitò i follower a usare l’app, favorendo il download di massa della app.
Meredith Whittaker. La presidente di Signal, in carica dal 2022, è una delle principali critiche del mondo tecnologico: quando lavorava a Google, ha guidato scioperi contro le pratiche discriminatorie del colosso e si è opposta ai suoi contratti con l’industria militare. Ha co-fondato l’AI Now Institute per discutere delle implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale ed è diventata una voce di spicco nel movimento che ritiene che AI e sorveglianza siano intrinsecamente legate tra loro.
Signal vs. WhatsApp e Telegram
Sono tra le app di messaggistica più popolari, ma differiscono in modo più o meno significativo per quanto riguarda la privacy e le funzionalità, a seconda di quello che si desidera da un’app di messaggistica utilizzata quotidianamente. Abbiamo già ampiamente discusso di come Signal si distingua per la sua enfasi sulla privacy. WhatsApp, anch’esso con crittografia end-to-end, è maggiormente utilizzato, ma è di proprietà di Meta, il che solleva preoccupazioni sulla privacy dei dati. Telegram offre funzionalità avanzate come gruppi di grandi dimensioni e canali, ma la crittografia end-to-end è disponibile solo nelle chat segrete, il che lo rende meno sicuro per le comunicazioni regolari.
L’aumento della popolarità di Signal degli ultimi anni inoltre è stato innescato proprio dalle politiche sulla privacy di Whatsapp. Ricordate quando, nel 2021, l’applicazione di Facebook Inc. ha aggiornato i suoi termini di servizio, annunciando che i dati degli utenti saranno condivisi con le altre società del gruppo? In Europa siamo fortunati, con il GDPR, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, in vigore dal 2018. Grazie a questa normativa europea, che tutela la privacy con una delle leggi più avanzate al mondo, in Italia e negli altri stati membri non sono state apportate modifiche sostanziali alla privacy, mantenendo di fatto pressoché invariati i permessi concessi a WhatsApp. Almeno per il momento.
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