La notizia è clamorosa quanto di rompente, anche se l’anticipazione di Reuters secondo cui Huawei vende il business smartphone è già stata smentita.
L’ antefatto: Reuters, agenzia di stampa internazionale, ha pubblicato un’anticipazione secondo cui due persone a diretta conoscenza dei fatti avrebbero dichiarato che Huawei sta cercando di vendere i marchi P e Mate.
La replica è stata immediata e perentoria.
Secondo le fonti anonime che vengono citate dall’agenzia di stampa, l’azienda sarebbe in trattativa da diversi mesi con un fondo di investimento di Shanghai legato al governo cinese.
L’idea di cedere il business dei cellulari sarebbe nata intorno al mese di settembre, quando sono state avviate le necessarie interlocuzioni con diversi possibili partner.
Sempre secondo l’agenzia di stampa non sarebbero state rivelate le cifre richieste per la cessione del business, che in termini di fatturato nell’ultimo anno hanno maturato circa 40 miliardi di dollari.
A quanto pare, però la decisione finale su questo tema sarebbe stata posticipata, nel tentativo di trovare una soluzione all’approvvigionamento di componenti che permetta di realizzare processori della linea Kirin.
Il fondo di investimento, interpellato, ha dichiarato di non essere a conoscenza della situazione e ha rifiutato di esprimere ulteriori commenti.
Secondo quanto riportato dalle fonti cinesi, il fondo di Shanghai avrebbe ipotizzato la creazione di un consorzio con i distributori del marchio per organizzare una cessione simile a quella già fatta per il marchio Honor.
Se questa ipotesi si dovesse verificare, l’azienda manterrebbe comunque il controllo sul design e le caratteristiche peculiari degli smartphone, di cui verrebbero cedute la produzione e la commercializzazione.
Come già sappiamo, lo scorso novembre Honor è stata ceduta ad un fondo di investimento che è finanziato dal governo di Shenzhen, per una cifra che qualcuno ha identificato in circa 15,5 miliardi di dollari.
La cessione ha aperto le porte a nuovi accordi con i produttori americani per ricominciare a competere sul mercato alla pari con altri marchi cinesi.
Ovviamente, nessuno può sapere davvero se questa sia una mera ipotesi giornalistica o se ci siano fondate ragioni per credere in questo futuro per gli smartphone di Huawei.
Il solo dubbio che questo possa essere davvero il domani di questo prestigioso marchio ci dice di quanto duro sia stato l’impatto nel mondo occidentale per effetto dell’embargo americano.
Non sappiamo se le accuse americane di spionaggio abbiano un fondamento, anche se conoscendo bene l’azienda nutriamo qualche dubbio a riguardo: Huawei che vende il segmento smartphone, se mai dovesse cadere, È comunque una sconfitta per tutti, a partire dai consumatori, che hanno beneficiato di una crescita esponenziale della qualità dei dispositivi negli ultimi anni, come effetto della concorrenza innescata proprio da questa azienda.