Come proteggere i figli online: TikTok non può fare da sola

Mi chiedete spesso come proteggere i figli online, un tema complesso, articolato, ma che parte da un assunto: non è possibile pensare che TikTok o qualunque altra piattaforma social faccia il nostro lavoro, quello dei genitori.



Come per qualunque altro argomento della nostra vita, anche quello della sicurezza digitale trova due fronti contrapposti. Da un lato coloro che sono particolarmente preoccupati, forse troppo, e dall’altro coloro che invece negano che possa esistere qualunque tipo di rischio con un minimo di attenzione.

La verità, però, sta esattamente nel mezzo. E’ vero che i rischi dal punto di vista statistico sono limitati, le persone coinvolte in fatti luttuosi di cronaca legati all’uso di piattaforme social o di strumenti di gioco sono poche, ma il problema è che quando capitano sono sempre drammatici ed estremi. Il punto centrale legato a queste vicende è che quando menti distorte e criminali riescono a fare breccia nel mondo di un minore, di solito riescono a cogliere fragilità che a volte nemmeno le persone più vicine riescono a percepire.

Essere genitori, necessariamente, comporta che nell’epoca moderna si apprendano i rudimenti dei sistemi di protezione digitale per tutelare i nostri figli. Non possiamo pensare di delegare tutto questo a qualcun altro solo perché noi “non andiamo d’accordo con la tecnologia”.

Sarebbe come decidere di non dare loro da mangiare semplicemente perché non ci piace cucinare.

Come proteggere i nostri figli online? Il parental control

La soluzione più immediata e più efficace è quella di utilizzare gli strumenti che già esistono. Ci sono molte applicazioni che possono svolgere le funzioni di controllo parentale, segnalo ad esempio quella che è stata sviluppata in collaborazione con Disney che si chiama Circle.

Questa è una strada, ma secondo me è la più complicata rispetto a quella che in realtà si può mettere in pista con un paio d’ore di concentrazione in una delle serate della vostra vita in cui alla televisione non c’è molto da vedere.

Microsoft e Xbox: Family Settings

Se i vostri figli usano Xbox, Microsoft mette a disposizione quelli che vengono chiamati Family Settings. Basta entrare nel proprio account Microsoft per trovare la voce “Famiglia”. Dotandosi di un po’ di pazienza bisogna configurare un account personale di Microsoft per ciascun membro della famiglia, i genitori saranno gli organizzatori mentre i figli saranno semplici membri.

Se un computer di casa viene condiviso con altre persone, è necessario creare diversi utenti che abbiano come credenziali il nome utente e la password di Microsoft che avete creato.

Questo vale anche per Xbox, che richiede l’accesso per giocare e quando devono essere inserite le credenziali vanno messe quelle di vostro figlio.

Il controllo famiglia di Microsoft vi permette di limitare il tempo davanti allo schermo, di filtrare applicazioni e giochi che si possono utilizzare a seconda dell’età. E poi bloccare le ricerche online e stabilire anche quali tipi di giochi si possono usare sia sul computer che sulla Xbox. Oltre a questo, è possibile anche fissare dei limiti di spesa, sempre che si voglia autorizzare il proprio figlio a spendere del denaro online.

Queste credenziali di Microsoft valgono dunque sui computer Windows, sui tablet Windows su Xbox ed eventualmente per chi ne avesse ancora uno per i telefoni con Windows mobile, che però ormai sono un oggetto del passato.

Proteggere i figli online sulla Playstation: gestione famiglia

Quando si parla di PlayStation, nelle impostazioni della consolle trovate un filtro contenuti / gestione famiglia, grazie a cui è possibile gestire moltissimi dettagli relativi all’uso della PlayStation. Anche in questo caso è necessario creare un account per il bambino. Fondamentale quando create un account per vostro figlio e indicare l’età corretta.

Una volta inserito il nome utente nel sistema di PlayStation è possibile limitare il tempo di utilizzo e anche filtrare i contenuti, tracciando una soglia d’età oltre cui non è possibile andare. È possibile anche disattivare le connessioni verso l’esterno, controllando lo stato del sistema anche dal vostro smartphone attraverso l’applicazione PlayStation.

iPhone: In famiglia

Per chi usa un computer Mac, un iPhone, oppure un iPad, esistono controlli molto granulari grazie alla configurazione chiamata “in famiglia”. Ne abbiamo parlato approfonditamente nel nostro articolo.

Dall’iPhone, dal Mac, oppure dall’iPad del capo famiglia è possibile creare il nucleo familiare con i genitori e i figli, ognuno dei quali deve avere un proprio account con nome utente e password.

C’è un dettaglio da tenere in considerazione: se passate a vostro figlio l’iPhone che utilizzate abitualmente e non lo tenete sotto controllo, ovviamente potrà fare quello che vuole. Se condividete un iPad, è bene configurarlo con le credenziali di vostro figlio, in modo che i filtri familiari siano efficaci.

Quando si utilizza un telefono Android, sono tantissimi quelli in circolazione, per gestire l’utilizzo degli apparati è sufficiente scaricare l’applicazione family link.

La configurazione di family link si può fare con un telefono Android oppure con un iPhone: anche in questo caso il primo passaggio è quello di creare un account Google per i genitori e account diversi per i figli, che verranno inseriti nel gruppo proprio come minori.

Anche con Family link è possibile limitare l’accesso alle applicazioni sulla base dell’età dei figli, è possibile limitare l’accesso alle ricerche online e anche alle applicazioni di messaggistica, questo principio vale per tutti i sistemi di cui abbiamo parlato.

Family link funziona su telefoni e tablet Android, ma come detto si può gestire anche da una iPhone.

Proteggere i figli online sui televisori

Un altro dispositivo che dentro casa trova molto spazio e viene usato tantissimo è il televisore e l’abitudine condivisa è quella di non porre alcun tipo di limite al suo utilizzo.

In realtà, tutti i dispositivi anche quelli più datati hanno un controllo parentale, che sarebbe opportuno utilizzare, soprattutto con i modelli più recenti che hanno protezioni che dipendono dall’età dei figli.

Anche in questo caso, gli strumenti ci sono, il limite più grande è la volontà dei genitori di applicarsi per il loro utilizzo.

E se uso più sistemi?

Il vero problema, se così si può considerare, arriva quando si utilizzano dispositivi di tipo diverso e di famiglie diverse, un telefono Android, la Xbox, un computer Mac, varie ed eventuali.

In questo caso, purtroppo, bisogna per forza considerare di gestire i controlli parentali su tutte le diverse piattaforme, con tutto ciò che ne consegue. Non è un problema particolare, ma bisogna dotarsi di diversi account e per qualcuno potrebbe essere impegnativo, oltre che è un po’ fastidioso.

Questa è una delle ragioni per cui invitiamo spesso, quando raccontiamo di prodotti tecnologici, a scegliere un eco sistema a cui affidarsi per poter intrecciare tutti questi servizi.

Il parental control non sostituirà mai i genitori per proteggere i figli online

Un dettaglio fondamentale nella gestione di queste soluzioni per la protezione dei minori è quello di adottarle subito, nel momento in cui un minore si abitua ad utilizzare un dispositivo.

I minori, soprattutto i più giovani, devono avere molto chiaro il principio che lo strumento di cui dispongono è un potenziale pericolo e che i loro genitori hanno pieno controllo di ciò che fanno.

Lasciare totale libertà e poi fare marcia indietro introducendo il controllo parentale può diventare un problema e generare una reazione anche veemente da parte dei ragazzi, soprattutto i teenagers.

Una volta presa coscienza dell’esistenza di molti strumenti per gestire l’accesso dei nostri figli alla rete e cercare di tutelarli quanto più possibile, dobbiamo però avere ben chiaro un principio: nessuna piattaforma, nessuna struttura, nessun social network potrà mai fare il lavoro dei genitori.

Il nostro compito è quello di tenere sotto controllo i nostri figli quando navigano in rete, buttare un occhio alle attività che fanno, possibilmente inducendoli a navigare, giocare e comunicare con l’esterno in spazi condivisi e non nella solitudine della loro cameretta.

Moltissimi esperti consigliano di porre il computer che usano i nostri figli in uno spazio comune, come il soggiorno, che a volte può risultare fastidioso, perché i ragazzi quando giocano fanno rumore, ma il principio che l’uso degli strumenti della rete non sia un momento di isolamento è fondamentale.

Sapere come proteggere i nostri figli online oggi è fondamentale, ma tutte le tecnologie del mondo non sostituiranno l’attenzione e la cura dei genitori.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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