Secondo quanto riportato da una fonte anonima, che ha raccontato di una recente riunione di Mark Zuckerberg con il suo tema, Facebook vuole “fare male” ad Apple, dopo gli scontri sulla privacy.
Abbiamo già affrontato più volte questo argomento, perché noi abbiamo una posizione molto chiara sul tema privacy: Apple è una guida per tutti su questo argomento, non c’è nessuno che sappia fare meglio nel tutelare gli utenti.
Siamo così netti nella nostra valutazione, per una semplice ragione: Apple non vende informazioni sui suoi utenti e il suo modello di business non è costruito sullo sfruttamento dei dati di cui dispone. Al contrario, la privacy degli utenti è un valore che accresce la percezione dei suoi prodotti.
La percezione del marchio è fondamentale per sostenere prezzi elevati ed aumentare i margini: ecco perché siamo convinti che non ci sia azienda tecnologica più attenta a questo tema tra quelle oggi più conosciute.
Ed è questa la ragione per cui siamo convinti che nello scontro tra Apple e Facebook la vera differenza stia nell’interesse da difendere: Apple persegue la privacy dei suoi utenti, perché è un valore a suo vantaggio, Facebook va nella direzione opposta, perché il suo business è basato sula conoscenza di ciò che noi facciamo.
Lo scontro si è acceso a più riprese anche nelle ultime settimane, in particolare dopo che Tim Cook ha espresso pareri negativi sul coinvolgimento degli algoritmi di Facebook nella diffusione di teorie cospirazioniste, che hanno portato all’assalto del Campidoglio dello scorso 6 gennaio.
Lo scontro pare del tutto personale, anche se un portavoce di Facebook ha più volte negato la teoria: la società di Zuckie sostiene che ci sia in gioco la libertà di internet, ma tutti gli elementi in gioco fanno pensare a preoccupazioni che sono più economiche che filosofiche.
Apple introdurrà la cosiddetta ATT App Tracking Transparency con iOS 14.5 che dovrebbe uscire con l’inizio della primavera, difficilmente Facebook riuscirà ad evitarlo, anche con un’azione legale.
Ora, non sappiamo come Facebook pensi di “fare male” ad Apple, ma sarà difficile fare breccia nel cuore degli utenti raccontando che rinunciando alla propria privacy si avrà un’esperienza pubblicitaria migliore, perché la verità è che qualunque sia la sua forma, la pubblicità viene comunque percepita come invasiva.
La sensazione è che, invece, Facebook si stia facendo male da sola con l’arroganza che spesso mostra di avere. Anche gli utenti più distratti, ormai, ne ha una percezione molto chiara.
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