L’Italia e la DAD? I dati di Preply sono impietosi

Preply, la piattaforma dedicata all’apprendimento digitale, ha reso pubblici i dati di uno studio che esamina l’esistenza di condizioni basilari per e-learning e l’educazione digitale in 30 paesi a livello globale, come siamo messi in Italia con la DAD? I dati ci dicono che dobbiamo pedalare, molto.

Sono stati analizzati lo stato delle infrastrutture digitali, il numero dei percorsi formativi e la consistenza del mercato dell’e-learning.

Ne è risultata una classifica di quelle nazioni che a livello globale offrono le migliori condizioni per lo sviluppo di piattaforme di e-learning efficaci.

Italia e DAD: una storia di rincorse

In Italia, durante il lockdown per il coronavirus, sono emerse le potenzialità e le criticità dell’e-learning. Da una parte l’apprendimento online è risultato accessibile, dall’altra la chiusura delle scuole ha portato alla luce molte debolezze insite nell’infrastruttura digitale del paese Italia.

Questo studio paragona l’infrastruttura digitale italiana a quella di altre nazioni a livello globale, per identificare le aree in cui c’è maggior bisogno di intervenire.

Sono stati analizzati i dati più significativi relativi allo stato dell’infrastruttura digitale nazionale, all’offerta di formazione digitale e al mercato dell’e-learning, per fornire una panoramica completa dei differenti fattori che influenzano l’accesso all’e-learning.

 “Siamo convinti che l’e-learning abbia un grande potenziale per migliorare le opportunità educative a livello globale,” ha detto Kirill Bigai, CEO di Preply.

“La pandemia da Coronavirus ha fatto emergere come le opportunità di insegnamento a livello digitale siano ancora mal distribuite.

Ma ci sono discrete opportunità per cominciare a investire nelle infrastrutture digitali necessarie per la conversione verso l’apprendimento online. Questo è lo scopo dello studio: scoprire in che misura gli studenti hanno accesso a quegli strumenti e quelle risorse digitali adeguate allo scopo.”

L’Italia si piazza al 22° posto nella classifica delle nazioni con le migliori condizioni per l’e-learning. Rispetto all’indice dell’accessibilità all’educazione online, l’Italia non brilla. Solo il 72.5% degli studenti ha accesso a un computer da casa.

Però sono 218 i corsi di educazione a distanza, un dato che pone il Belpaese nella media europea, considerando che la Germania ne ha 220 e la Spagna 260. Nella media europea è anche il dato relativo alla retribuzione dei tutor, €17 l’ora, contro i €29.39 l’ora della Danimarca e gli €11 della Spagna.

Ad abbassare drasticamente il ranking dell’Italia sono i dati relativi alla velocità di download a banda larga e mobile.

La velocità di download a banda larga in Italia è in media di 60.0 Mbit/s, con Francia, Ungheria, Svezia e Spagna che doppiano l’Italia e fanno registrare i risultati migliori a livello europeo.

La classifica europea

PosizioneNazioneAccesso al computerInternet a banda largaTutoring – retribuzione orariaPunteggio
1Norvegia94.9%127.2 Mbit/s22.52 €100.0
2Danimarca93.1%141.7 Mbit/s29.39 €994
3Svizzera90.3%155.9 Mbit/s29.13 €95.4
4Lussemburgo95.4%114.3 Mbit/s25.00 €94.4
5Olanda97.6%112.8 Mbit/s18.00 €84.8
6Svezia92.8%141.7 Mbit/s16.89 €79.0
7Austria85.4%56.5 Mbit/s20.00 €75.8
8Nuova Zelanda80.0%114.8 Mbit/s16.77 €73.8
9Finlandia93.5%91.9 Mbit/s19.00 €71.0
10Australia82.4%45.9 Mbit/s18.23 €67.7
22Italia72.5%60.0 Mbit/s17.00 €41.0

Ulteriori tendenze emerse:

  • Il Messico offre le peggiori condizioni in merito all’e-learning. Solo il 44,3% dei messicani ha infatti accesso ad un computer personale, e la lentezza della rete internet rende impossibile lo smart working.
  • Gli Stati Uniti sono la nazione con maggiori opportunità educative digitali. Offrono 9.303 programmi e corsi di laurea online che possono essere completamente frequentati senza presenza fisica.
  • Il Canada è il luogo dove si risparmia di più quando si parla di accesso a internet. Inoltre, il governo canadese investe il 31% del PIL pro capite nell’istruzione superiore.
  • I dati interni di Preply ci mostrano che la maggiore crescita si è registrata lo scorso anno in Portogallo.
  • Sorprendentemente, il Giappone si classifica male, al 26° posto. Pur trattandosi di uno dei paesi tecnologicamente più avanzati, con un ricco mercato dedicato alle offerte di e-learning, la lentezza della rete internet e le inadeguate opportunità di istruzione digitale stanno bloccando il potenziale del Giappone in ambito e-learning.

Non è qualità di genitori, noi abbiamo chiarissimo quale sia il rapporto tra l’Italia e la DAD, didattica a distanza in versione digitale, ma questi dati aiutano ad avere un quadro più completo, purtroppo per nulla confortante.

L’impegno del nuovo ministro dell’istruzione dovrebbe proprio andare nella direzione di una migliore gestione delle risorse e di una creazione delle infrastrutture per ovviare a questi numerosi problemi. Ce la faremo?

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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