La tecnologia nel calcestruzzo per un clima migliore

Quando si dialoga di tecnologia, anche se è strano, si può parlare di applicazione della stessa nel mondo del calcestruzzo per inseguire il sogno di un clima migliore.

Andiamo con ordine: questo è uno spazio in cui si parla di tecnologia, lo si fa spesso e volentieri, a volte anche trascendendo le reali necessità del genere umano, semplicemente perché siamo un po’ impallinati.

In questo caso, invece, in una dimensione un po’ diversa della tecnologia, ovvero quella applicata nel mondo delle costruzioni, in particolare alla realizzazione del calcestruzzo.

Se qualcuno di voi dovesse avere il dubbio su quale possa essere il rapporto tra tecnologia e quello che volgarmente può essere chiamato cemento, forse potremmo trovarci d’accordo con lui ma solo in un primo momento, perché basta approfondire alcuni dei temi legati alle costruzioni per capire che in realtà la ricerca è straordinaria e l’adozione di tecnologia lo è forse ancora di più.

Italcementi, azienda italiana che oggi fa parte di un grande gruppo tedesco, fa della ricerca, dell’innovazione e dell’uso sfrenato della tecnologia uno dei suoi punti di forza.

Tra le tante soluzioni avveniristiche che ha realizzato c’è anche quella di un tipo di calcestruzzo che riflette i raggi del sole senza catturarne il calore, riducendo quello che viene chiamato Indice Riflettanza del Sole.

Dovremmo entrare in calcoli un po’ complicati, tipici degli ingegneri, per spiegare che questo indice viene creato mettendo insieme un sacco di parametri, in funzione dell’esposizione al sole e della ventilazione.

In realtà, per rendere le cose più semplici, basta pensare a ciò che da sempre fanno i costruttori al sud, anche senza particolari approfondimenti scientifici: imposti con molto sole il tetto delle case viene realizzato di colore bianco perché quello è il modo per proteggere le case stesse dall’assorbimento dell’energia prodotta dai raggi solari.

Bisogna però aggiungere anche il dettaglio che ci sono dei raggi che escono dal campo visivo e che generano comunque riscaldamento e trasportano energia. Per questi raggi servono dei materiali riflettenti specifici, proprio quelli che Italcementi è riuscito a combinare realizzando calcestruzzi che rimangono più freschi quando esposti al sole e quindi non generano il fenomeno chiamato isola di calore tipica delle nostre città.

Confessate: non vi siete mai soffermati più di tanto a pensare a questo particolare dettaglio. Eppure nelle nostre città si può pensare di migliorare l’abitabilità, di ridurre i consumi e di generare un comfort complessivo superiore, grazie all’adozione di quelli che vengono chiamati “cool Materials”.

Riuscire a ridurre il riflesso del sole e quindi l’emissione di calore delle strutture in calcestruzzo, significa passare la temperatura dell’aria e della superficie nelle nostre città, ridurre la quantità di energia necessaria per il raffrescamento, diminuire il calore che passa attraverso le strutture e quindi migliorare drasticamente il comfort e di chi abita in città.

Tenete conto del fatto che in Europa il 75% della popolazione vive in città e la proiezione generale prevede che entro pochi decenni la concentrazione sarà addirittura dell’80%.

È evidente che l’uso di tecnologia nel calcestruzzo sia utile al miglioramento delle condizioni di vita di una percentuale vastissima della popolazione.

Per dare qualche informazione in più, è utile sapere che l’isola di calore si traduce in una temperatura in città superiore a quella in campagna di un delta dai 3 ai 10°.

Ovviamente, questo tipo di surriscaldamento urbano non dipende solo ed esclusivamente dalle isole di calore, perché ci sono molti altri fattori che concorrono alla sua formazione. La riflettenza delle costruzioni rimane però una delle ragioni principali.

Italcementi è riuscita a realizzare delle soluzioni davvero notevoli, perché alcune sono statiche, per cui hanno ad esempio un colore che è sempre uguale che riduce la capacità di riflettere i raggi, mentre in altri casi i materiali sono addirittura dinamici, mantengono cioè un certo tipo di colore al di sotto di una certa temperatura, mentre quando la temperatura cresce cambia il colore per aumentare l’effetto desiderato.

I materiali dinamici, pur se molto interessanti, hanno comunque mostrato qualche segno di debolezza nel tempo, perché la loro capacità di rispondere con il cambiamento di colore diminuisce nel medio periodo.

Una delle applicazioni più frequenti e più utili di questo tipo di tecnologie risiede nelle pavimentazioni stradali: il gruppo Italcementi da anni realizza prodotti con un indice di riflettanza ottimizzato, che migliora ulteriormente quando si utilizzano colorazioni più chiare come il grigio.

La riduzione dell’emissione di calore non è l’unico aspetto interessante della ricerca tecnologica dei calcestruzzi, perché c’è anche quello di una migliore capacità drenante senza dover necessariamente ridurre la durata nel tempo dei materiali. Sul mercato oggi c’è una soluzione chiamata i.idro DRAIN che è in grado di fornire un effetto drenante molto forte anche quando ci sono fenomeni naturali estremi, come le famigerate bombe d’acqua a cui noi siamo ormai abituati.

Avresti mai pensato che anche nel mondo dei calcestruzzi ci fosse una ricerca così avanzata? La cosa straordinaria è che la competenza made in Italy può fare scuola in tutto il mondo.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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