La notizia è forse la più importante della giornata, non è sicuramente una novità, Amazon compra MGM per 8.4 miliardi di dollari.
Fino a qualche anno fa sarebbe stato in immaginabile il pensiero che un venditore di libri online potesse acquisire una delle case di produzione cinematografiche più importanti del mondo.
La realtà è che il mondo corre veloce e se qualche anno fa avremmo trovato inimmaginabile un’ipotesi di questo genere, oggi in realtà la notizia che Amazon Compra MGM per 8.4 miliardi non rappresenta assolutamente una sorpresa.
Amazon, a supporto della sua divisione Prime video sta facendo investimenti colossali in tutto il mondo, sta diventando uno dei principali produttori di contenuti ed è evidente che competere sul mercato con molteplici concorrenti in alcuni casi possa essere più svantaggioso che non acquisire che quei contenuti li produce.
Probabilmente lo sapete già, ma è importante sottolineare che questa acquisizione si traduce nel comprare i diritti di 4000 film e 17.000 show televisivi, con marchi mostruosi come James Bond, Thelma e Louise, Fargo, per citare i primi titoli che ci passano per la testa.
Nel momento in cui sta esplodendo la battaglia per il posizionamento dei servizi di streaming sul mercato e ovvio che il contenuto faccia la differenza.
Ecco perché acquisire una realtà come MGM rappresenta un valore sul fronte dei contenuti acquisiti, ma anche su quello della possibilità di impedire alla concorrenza di fruire di quelle opere.
Gli analisti di mercato ci fanno notare che c’è una grandissima sovrapposizione tra coloro che sono utenti di Amazon Prime video e che sono anche abbonati di Netflix.
Nel mirino di Amazon, ovviamente, c’è l’idea di trainare il denaro che oggi questi utenti versano ad un’altra realtà per introitarla con i propri servizi.
Credo sia importante capire quali siano gli attori che si muovono su questo mercato, per farlo basta pensare ad un numero: Amazon l’anno scorso ha generato un flusso di cassa dei suoi guadagni di 66 miliardi di dollari, otto volte in più di quanto abbia incassato Disney.
Realtà presenti sul mercato con questa capacità di spesa, ovviamente, sono in grado di rompere gli equilibri effettuando acquisizioni per cifre che nessuno potrebbe mettere a disposizione per questo tipo di operazioni se non i pochi attori del mondo della tecnologia, ovvero Apple e Google.
Amazon compra MGM: sarà per forza un successo?
I risultati di questa acquisizione non sono scontati, perché se pensiamo ad un’operazione simile fatta nel campo alimentare, con l’acquisizione della catena Whole Foods, possiamo rilevare che non ci sono stati scossoni stravolgenti.
L’acquisizione di Amazon non ha cambiato la posizione sul mercato della catena di negozi, anzi i guadagni di quel segmento sono peggiorati negli ultimi quattro trimestri, mentre gli altri soggetti del mercato sono cresciuti tantissimo nel corso della pandemia.
Una delle teorie alle spalle di questa situazione, quella per cui l’impatto di Amazon nel mercato della grande distribuzione non è stato rilevante, è che in realtà l’interesse della stessa Amazon fosse solo quello di comprendere dall’interno le dinamiche di quell’industria per creare una competizione efficiente con i servizi online.
Molti degli osservatori specializzati in temi finanziari dicono che quello operazione è stata probabilmente la peggiore della carriera di Jeff Bezos, oggi gli stessi esperti si spingono a dire che forse anche questa operazione potrebbe avere un impatto limitato sulle fortune di Prime video, perché il marchio MGM è significativo soprattutto per il pubblico più “maturo”.
In effetti, per un risultato di breve termine, la fusione tra Discovery e HBO sembra più interessante sul fronte dei contenuti, se guardiamo alla classifica di ciò che è stato consumato negli ultimi mesi tra i contenuti multimediali.
È però innegabile che il fenomeno della concentrazione avviato ormai da molti anni stia accelerando e che si stiano creando degli agglomerati impressionanti di aziende in grado di fare veramente qualunque tipo di attività.
Questo rompe alcuni meccanismi ed equilibri che hanno regolato il mercato negli ultimi decenni: non è detto che i risultati di questo trend ormai inarrestabile siano a vantaggio degli utenti finali.
Rimane comunque un dato innegabile, quello del peso che Amazon conferisce al proprio servizio Prime video, per il cui sviluppo è pronta a sborsare cifre davvero importanti, come quella messa sul piatto per l’acquisizione dei diritti della Champions League, quella già spesa per la Premier League e quella che sarebbe stata ipotizzata per accaparrarsi i diritti della serie A.
Oggi Amazon compra MGM, domani come spenderà il suo tesoretto?