Crisi Stati Uniti e Cina: Biden estende il ban, allungando di fatto la entity list

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden conferma ed estende l’ordine esecutivo contro gli investimenti in aziende cinesi, acuendo di fatto la crisi Stati Uniti e Cina e allungando la entity list.

Non vi è dunque nessun cambio di rotta rispetto alla linea dell’ex Presidente Trump, che anzi viene resa ancora più dura, aumentando la tensione e la condizione di cristi tra Stati Uniti e Cina, che ormai sono ai ferri corti da oltre due anni.

Le grandi aziende cinesi rimangono quindi nel mirino degli Stati Uni per il sospetto che possano avere legami con l’esercito cinese, motivo sufficiente per entrare nella famigerata entity list.

In questo modo tale lista nera, l’entity list, si estende comprendendo adesso 59 soggetti, alcuni molto diffusi negli USA: Incredibilmente, da questa lista è stata tolta Honor, che potrà tornare ad usare tecnologia e software americani.

Il nuovo ordine esecutivo e la nuova entity list

Il provvedimento di cui si parla impedisce ai cittadini e alle aziende statunitensi di effettuare investimenti nelle aziende cinesi inserite nella lista.

Inoltre, il nuovo ordine esecutivo ha anche in parte riscritto il precedente per includere anche le aziende che creano e forniscono tecnologia per svolgere attività di sorveglianza, ad esempio quella usata per monitorare le attività delle minoranze religiose e dei dissidenti. 

Uno dei soggetti più noti in questo senso è HiKVision, che è addirittura sospettato di aver fornito tecnologie per il riconoscimento facciale contro gli uiguri.

Nella lista nera Huawei, ma non solo

Tra i grandi colossi dell’industria cinese compresi nella lista nera continua a figurare Huawei che ha duramente risentito degli effetti del precedente divieto e che continua a percorrere una strada in salita per portare avanti la sua attività nei mercati internazionali.

Ma non solo Huawei fa parte della lista che peggiora la crisi tra Stati Uniti e Cina.

Il divieto comprende anche importanti soggetti che operano nel campo delle telecomunicazioni, come China Mobile e China Unicom, dell’industria aerospaziale (China Aerospace), della videosorveglianza (Hikvision) e dei semiconduttori (SMIC).

La prospettata inversione di rotta, che molti pensavano potesse arrivare con Joe Biden, non è arrivata e non nascondiamo di non essere assolutamente sorpresi.

La condizione di crisi tra Stati Uniti e Cina è un assist per Apple e Qualcomm, che in alcune condizioni avranno una concorrenza meno agguerrita.

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