Lo switch off del 3G e gli effetti sulla copertura degli operatori italiani

Nelle ultime settimane abbiamo ripreso a viaggiare con maggiore frequenza e abbiamo potuto toccare con mano i danni dello switch off del 3G e i conseguenti effetti sulla copertura di Vodafone.

Parliamo di Vodafone, perché è l’unico operatore che ha già fatto questo passo, mentre TIM lo ha programmato per il 2022, WindTre non ha fissato una data certa, non esiste alcun tipo di problema per Iliad, che la rete 3G non ce l’ha e sta implementando una rete basata su standard 4G e 5G.

Al momento, Iliad per il 3G si appoggia a WindTre, anche se non è chiarissimo quale sia la porzione di rete che funziona in roaming e quale si basa sulle torri proprietarie, perché questa informazione viene tenuta segreta come la formula della Coca-Cola. Dati frammentari, inseriti su un sito dove non c’è nulla di analitico, che differenzia la rete in 4G/4G+, 3G e 2G, senza però specificare dove sia presente il proprio segnale e dove quello di WindTre.

Torniamo però allo switch-off del 3G, sappiamo per certo che Vodafone ha completato l’operazione a cavallo della primavera, in attesa di implementare una nuova struttura di rete per il 5G che beneficerà dell’uso della band 700 mhz, quando le frequenze televisive verranno dismesse e assegnate agli operatori telefonici, che le hanno acquistate nel 2018.

Sappiamo inoltre che dopo un accordo strategico importantissimo, Vodafone e TIM svilupperanno insieme la rete 5G, grazie alla fusione delle società Vodafone Tower e Inwit, che permetterà di installare le reti in modo più semplice.

Anche in questo caso, però, non ci sono dati certi su quello che accadrà e quando. Nel frattempo, OpenSignal ci ha fatto sapere che la rete 5G italiana è la peggiore d’Europa sul fronte della velocità e della qualità del segnale, in pratica un’evoluzione di quanto abbiamo già visto per le reti 4G, per cui non abbiamo mai brillato.

Ancora una volta ci stiamo però allontanando dallo switch-off del 3G: durante un recente soggiorno sulla sponda veronese del lago di Garda, ci siamo accorti che la copertura del segnale Vodafone era quanto deludente.

E’ bastato un post social piuttosto goliardico come per scatenare l’inferno.

In moltissimi ci hanno scritto con messaggi diretti e con commenti sui diversi canali social, confermando che la copertura da qualche mese in questa zona è assolutamente peggiorata e lo stesso hanno riportato moltissimi utenti anche da altre zone d’Italia.

Tutti indicavano lo switch off 3G come la ragione principale: non abbiamo ovviamente potuto verificare ogni singola segnalazione, ma è difficile pensare che gli utenti in questione fossero tutti visionari con manie persecutorie.

La segnalazione era la stessa, in tutti i casi: qualche ragione ci deve pur essere. Lo smartphone va spesso in copertura Edge, quando fa il “salto” in 4G il segnale è sempre piuttosto scarso (in termini di “tacche”) e la copertura di Vodafone sembra non offrire una velocità di navigazione accettabile.

In alcuni casi, pur essendo presente il segnale 4G, non è di fatto possibile navigare. Una nota geografica: le diverse rilevazioni fatte sono state realizzate a Lazise (Gardaland), Bardolino (centro e zona periferica), Garda e Torri del Benaco.

Ma da parte degli utenti ci sono arrivate segnalazioni da diverse zone d’italia, in particolare dal centro Italia e dalla Liguria.

Per dare qualche ulteriore informazione, vi alleghiamo un immagine del luogo ove non è stato possibile effettuare lo speed test per assenza di connessione.

In questo punto aperto e a 2.5 km dal centro di Bardolino navigazione quasi impossibile

Le segnalazioni che ci sono state inviate avevano come “minimo comune denominatore” il peggioramento del servizio negli ultimi mesi, dove in passato era sempre stato garantito.

A meno di disservizi che durano da mesi, ovviamente, viene subito in mente il famigerato switch off del 3G, che non è un problema in sé, prima o poi quel passaggio doveva arrivare, ma lo è in un contesto in cui la rete 4G è insufficiente, inefficiente e con performance al di sotto degli standard dei paesi più avanzati.

Purtroppo, non è un’illazione della nostra redazione o un chiodo fisso del nostro team, ma un dato di fatto che conosciamo da anni e che purtroppo non ha mai trovato soluzione.

Quando viene fatto uno speedtest nel cuore di Roma o in quello di Milano, purtroppo si fa una prova sul campo in condizioni orografiche ben diverse da quelle che poi sono presenti in moltissimi territori italiani, come quelli da cui ci avete inviato moltissime segnalazioni.

Lo switch off del 3G e la relativa (scarsa) copertura Vodafone non sono un vezzo di chi vorrebbe vedere le partite degli europei di calcio in streaming, ma un tema di competitività del paese, che rimane irrisolto quando si parla di velocità delle infrastrutture.

Ritroveremo il sorriso dopo lo switch off del 3G?

Abbiamo picchi di eccellenza e di qualità assoluta, innegabili, ma una condizione diffusa che è al di sotto degli standard dei paesi europei più avanzati.

E quando al tema della copertura e del rischio legato allo switch off del 3G con un 4G così scarso, si oppone il tema della nostra orografia, rispondiamo con un invito a fare un giro in Svizzera, dove l’orografia è di gran lunga peggiore, ma la reti sono estremamente più veloci e la qualità del segnale è mediamente migliore.

Lo switch off del 3G ora è arrivato solo per Vodafone, ma cosa succederà quando verrà attivato anche da WindTre e Tim senza un’adeguata compensazione di copertura?

Lo scambio dei 700 mhz, la banda ora usata dalla TV che passerà agli operatori, potrebbe essere più lontano di quanto pensiamo. Nell’attesa, cosa faranno gli utenti italiani?

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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