Sono arrivati in questi giorni i dati relativi alle vendite degli smartphone elaborati da Canalys, che riguardano il secondo trimestre dell’anno, quello che va da aprile a giugno.
Quando si affrontano informazioni relative alle vendite degli smartphone bisogna sempre usare una cautela estrema, per moltissime ragioni: l’elemento piĂą complicato da isolare è il tipo di dato che si va ad affrontare.
Ci sono due macro categorie da isolare, la prima è quella dei dati di distribuzione dei prodotti, la seconda invece è quella di vendita effettiva, perché a seconda dello scenario che si sceglie i dati relativi alle vendite degli smartphone possono cambiare completamente.
In questo caso le vendite di smartphone di cui parliamo sono calcolate con il principio della distribuzione, quindi del numero di prodotti che viene trasportato dalle fabbriche verso i centri di distribuzione.
Altre realtĂ , diverse da Canalys, calcolano le vendite degli smartphone partendo invece da parametri diversi, c’è una societĂ che ad esempio traccia le attivazioni dopo l’acquisto, mentre il colosso IDC, così come GFK, fornisce un dato che scaturisce dal monitoraggio dei registratori di cassa e quindi con le vendite reali dei prodotti.
Perdonate questo lungo preambolo che serve per inquadrare meglio ciò che noi leggiamo, perché spesso alcune società , facendo leva su una grande disponibilità finanziaria, distribuiscono più prodotti di quelli che in realtà il mercato richiede, proprio per alterare queste classifiche e quindi la percezione degli utenti.
Terminata questa lunga premessa, ci possiamo dedicare alle vendite degli smartphone nel periodo che va da aprile a giugno 2021, che tiene conto dei prodotti distribuiti, che vede al quinto posto vivo con una quota del 10%, in crescita del 27% rispetto allo scorso anno.
Ricordiamo anche che questi sono dati globali, che quindi tengono conto delle vendite in tutto il mondo, compresi i giganteschi mercati della Cina e dell’India.
Le vendite degli smartphone globali vedono al quarto posto OPPO, con un 10% che corrisponde ad una crescita del 28% da un anno all’altro.
Al terzo posto c’è Apple con il 14% di quota, con una crescita dell’1%, mentre al secondo posto si posiziona Xiaomi, che cresce addirittura dell’83% arrivando al 17% globale.
Questo dato è molto vicino alla quota di Samsung del 19%, in crescita del 15% rispetto ad un anno fa, ma evidentemente in difficoltà rispetto alla crescita vertiginosa dei marchi cinesi.
Se dovessimo spaccare questi dati andando a localizzarli in aree come gli Stati Uniti, oppure l’Europa, ovviamente i risultati delle vendite degli smartphone sarebbero molto diversi, con un primato molto piĂą accentuato di Samsung, soprattutto in area europea.
E’ comunque innegabile che il mercato stia cambiando molto velocemente, situazione che si percepisce anche dopo il crollo delle vendite a livello globale di Huawei.
Non credo serva sottolineare come alcuni marchi, che in passato hanno occupato posizioni importanti, siano allo stesso modo usciti dai radar: le vendite degli smartphone non hanno piĂą traccia di LG, ma nemmeno di Sony.