Quella che vi presentiamo oggi è una sorta di recensione a lungo termine delle cuffie Beats studio 3, che sono in circolazione da molto tempo, ormai più di tre anni.
Stiamo parlando di cuffie senza fili con connessione Bluetooth della famiglia di Beats by Dr. Dre, ovvero il marchio di accessori audio come cuffie e ora anche auricolari, che Apple ha acquistato da qualche anno.
Sulle conoscenze acquisite con l’acquisto di Beats, Apple è riuscita a creare un fenomeno come quello di AirPods, che ha aperto il mercato ad un nuovo segmento di prodotti, con un successo strepitoso.
A volte fa impressione pensare che gli AirPods da soli fatturino di più di molti altri produttori di smartphone con il loro intero catalogo di cellulari: questo ci dà un quadro esaustivo di quanto popolari siano diventati gli auricolari di Apple nel corso degli ultimi anni.
Non da meno, le cuffie Beats sono sempre state particolarmente famose, soprattutto perché apprezzate da artisti e calciatori.
Le cuffie Beats Studio 3: ha ancora senso l’acquisto?
A distanza di qualche anno dall’uscita, dato che Beats studio 3 sono ancora sul mercato ad un prezzo importante, abbiamo pensato di proporVi una recensione di lungo termine.
All’interno di queste cuffie c’è il processore che Apple ha creato per l’audio, che si chiama W1, mentre l’intera struttura delle cuffie è in materiale plastico, dettaglio che conferisce una percezione di pregio inferiore a quella che sarebbe giustificata dal prezzo di Beats Studio 3.
A distanza di diversi anni dalla loro uscita, infatti, le cuffie wireless Beats Studio 3 si comprano ad un prezzo di 299 euro, superiore a quello di alcuni modelli molto blasonati usciti successivamente, quindi teoricamente con tecnologia migliore come le cuffie Sony WH-1000XM3.
Forse il rapporto prezzo / qualità è uno dei maggiori ostacoli perché oggi Beats studio 3 abbiano ancora davvero senso rispetto a molte altre proposte presenti sul mercato.
Design
L’aspetto è molto carino, con colori molto vivaci, ma la qualità costruttiva sicuramente non è quella che ci si aspetta da cuffie con il blasone del marchio Beats by Dr. Dre.
La struttura in plastica oggi fatica a competere con le soluzioni che si trovano sul mercato, ad esempio quelle di Huawei e Bose, in cui il metallo e l’alluminio in generale sono preponderanti.
Questa predominanza della plastica si avverte soprattutto quando si maneggiano i comandi sui padiglioni.
Come sono fatte le cuffie Beats Studio 3
Sul quello sinistro il logo Beats può essere utilizzato per attivare o interrompere la riproduzione, con due tocchi si va alla traccia successiva con tre tocchi si torna alla precedente.
Nelle aree superiore e inferiore del logo Beats si controlla invece il volume; nella parte inferiore delle cuffie c’è invece il Jack da 3,5 mm a cui collegare il cavo che permette di utilizzare le cuffie anche se scariche.
Sul cavo, che è inserito nella confezione di vendita di Beats Studio 3, c’è anche il microfono in modo tale da poter usare le cuffie con il proprio smartphone anche quando completamente scariche, ma il terminale è un normale connettore da 3,5 mm, non c’è un connettore Lightning per iPhone e non c’è alcun adattatore per utilizzare le cuffie con iPhone o iPad.
Sul lato destro, il padiglione è perfettamente simmetrico, ma in questo caso il logo di Beats non serve a niente, non si può cliccare per audio o altri controlli.
Sempre sul padiglione sinistro, nella parte in basso, invece, c’è il pulsante di accensione del volume, che quando si utilizza un dispositivo di Apple serve anche per accendere o spegnere la funzione di cancellazione automatica del rumore.
Se invece viene utilizzato uno smartphone di Android, bisogna scaricare l’applicazione di Beats per poter controllare questa funzione.
Accanto al pulsante di accensione ci sono alcuni LED che indicano lo stato di carica delle cuffie, vicino a quei LED c’è il connettore micro USB per la ricarica.
Teniamo conto del fatto che queste Beats Studio 3 sono in circolazione da molto tempo, per cui l’uso di un connettore di questo genere si giustifica con le abitudini di quel periodo.
Grazie alla presenza del processore di Apple W1, le cuffie Beats Studio 3 funzionano alla grande con l’ecosistema di Apple. Basta abbinarle ad iPhone per trovarle tra i dispositivi abbinati al bluetooth di iPad e Mac collegati allo stesso account iCloud.
Onestamente, una comodità assoluta, un peccato che non si possa fare anche nel mondo Android.
La qualità audio di Beats Studio 3
L’audio è discreto, ma onestamente ci saremmo aspettati davvero molto di più su questo fronte, perché se è vero che i bassi ci sono e sono abbastanza pronunciati, se possiamo sostenere che le frequenze medio alte si percepiscono comunque in modo chiaro, il mix complessivo è buono ma non eccellente.
La cancellazione automatica del rumore funziona molto bene, tenendo conto che anche in questo caso stiamo utilizzando un prodotto con alcuni anni di vita alle spalle, quindi con una tecnologia che non è la migliore disponibile sul mercato. Nonostante questo la cancellazione del rumore è discretamente efficace in tutti i contesti.
Il tema relativo alla qualità audio di Beats Studio 3 è lo stesso che potremmo utilizzare per molti altri modelli di cuffie con o senza filo dello stesso marchio, perché una delle caratteristiche storiche delle cuffie di Beats by Dr. Dre è quella di evidenziare i bassi a discapito di tutto il resto.
Dal nostro punto di vista questa predilezione per i bassi rispetto alle frequenze medie e a quelle alte è un po’ eccessiva, soprattutto perché non c’è modo di gestire l’equalizzazione delle proprie cuffie.
Il vostro gusto deve coincidere con quello degli ingegneri di Beats.
Questo significa che le cuffie Beats Studio 3 sono perfette se ascoltate generi musicali che esaltano i bassi, come la dance elettronica, l’hip-hop, il rap, il Trap, ma in alcuni casi, ad esempio con il rock o con la musica classica il risultato potrebbe lasciare un po’ a desiderare.
In tutta onestà, sul fronte della qualità audio, questo non è il miglior paio di cuffie che abbiamo provato negli ultimi anni. Ciò non significa che la qualità non sia all’altezza del blasone di questo marchio, ma che ci saremmo aspettati di più, soprattutto in relazione al loro prezzo.
La batteria
Beats promette una durata di circa 22 ore con la riduzione automatica del rumore attiva, addirittura di 40 ore quando si elimina la cancellazione del rumore esterno.
In effetti, nella nostra prova siamo riusciti ad arrivare ad un lunghissimo periodo di utilizzo, con un volume mediamente intorno al 50%, senza dubbio in linea con le promesse fatte dall’azienda.
Tenete sempre conto che la durata della batteria delle cuffie wireless bluetooth cambia anche a seconda del volume che viene mediamente usato per il loro utilizzo.
La ricarica richiede mediamente circa due ore, a seconda del caricatore che utilizzate.
Recensione “lungo termine” cuffie Beats Studio 3: le conclusioni
Preparare una recensione di lungo termine, come abbiamo fatto per le cuffie Beats studio 3, è sempre piuttosto curioso, perché è interessante verificare come la tecnologia adottata per un dispositivo elettronico riesca a resistere nel tempo.
Di fatto, le cuffie wireless bluetooth Beats Studio 3 hanno resistito nel tempo ben oltre quello che avrebbe potuto fare uno smartphone, i salti in avanti della tecnologia di questi ultimi anni non sono stati così evidenti come quelli che si trovano in altri segmenti di prodotto.
Nel complesso, queste sono cuffie molto comode da portare, con una batteria di durata veramente molto interessante, lasciano forse un po’ a desiderare sul fronte della qualità costruttiva e della definizione dell’audio nei suoi minimi particolari.
Se quando sono uscite rappresentavano un’alternativa molto interessante, oggi onestamente il mercato offre moltissimi prodotti in grado di competere alla grande con le cuffie wireless bluetooth Beats Studio 3.
Quello che colpisce delle cuffie Beats Studio 3 è senza dubbio la tenuta del prezzo, perché ancora oggi si comprano su Amazon a 299 euro.