A distanza di qualche giorno dall’inizio del loro utilizzo, vi presentiamo la recensione degli auricolari bluetooth Nothing Ear (1), una delle novità tecnologiche più chiacchierate delle ultime settimane.
Anche noi, ovviamente, leggiamo ciò che le altre testate scrivono dei prodotti che vengono provati e, in tutta onestà, ci siamo chiesti se gli auricolari bluetooth Nothing Ear (1) di cui vi stiamo per scrivere siano gli stessi di cui abbiamo letto altrove.
La domanda era scaturita dal fatto che un paio di recensioni sembravano descrivere un prodotto quasi catastrofico, mentre, in realtà, per l’esperienza fatta fino ad oggi gli auricolari bluetooth Nothing Ear (1) si possono considerare un buon prodotto.
In tutto onestà, però, è molto difficile riuscire a dare una valutazione complessiva definitiva e del tutto attendibile, perché la percezione principale è data dal nostro test degli auricolari bluetooth Nothing Ear (1) è che il risultato finale di questo oggetto sarà differente da ciò che stiamo provando noi ora.
Come sono fatti gli auricolari blueooth Nothing Ear (1)
È quasi un peccato essere costretti a rompere definitivamente la confezione di vendita degli auricolari bluetooth Nothing Ear (1), che si aprono tirando il classico filetto che di solito viene utilizzato per le confezioni alimentari.
Una volta strappata questa parte, la confezione esterna diventa praticamente inutilizzabile, lasciando spazio ad un piccolo box argentato all’interno dei quali, con una modalità simile a quella delle scatole cinesi, c’è la confezione degli auricolari.
Qui scatta la prima trappola, perché la soluzione trasparente è molto bella da vedere, anche se un po’ voluminosa, ma come sarà tra sei mesi? Non possiamo prevedere oggi come reagirà questa plastica trasparente all’utilizzo nel corso del tempo, perché molto verosimilmente questo materiale tenderà a rigarsi quando lo si mette e toglie dalle tasche.
Se è vero che mettere e togliere gli auricolari dalla loro custodia è molto più semplice che con altri prodotti, lo è altrettanto che il design scelto da Nothing comporta un enorme spreco di spazio e quindi un ingombro superiore a quello di prodotti concorrenti.
Solo tra qualche mese, però, saremo in grado di valutare davvero se questa custodia sia in grado di resistere alle sollecitazioni date dal tempo.
Il magnete che tiene chiusa la confezione, da un lato garantisce una chiusura salda, dall’altro rende un po’ complicato aprirla con una sola mano.
Un dettaglio comodo e quello dei colori che sono utilizzati sugli auricolari per capire immediatamente dove posizionarli nella custodia, colore rosso per il destro, bianco per il sinistro, come nella tradizione dei cavi degli impianti stereo.
Molto carina la soluzione del materiale trasparente per gli auricolari, che permette di vedere come sono realizzati, con tutti i componenti a vista.
All’interno della confezione di vendita ci sono tre terminali in silicone, di tipologia tradizionale, che possono essere scelti per una migliore adesione degli auricolari al proprio padiglione delle orecchie.
Il suono degli auricolari bluetooth Nothing Ear (1)
Il tema del suono è quello in cui più che negli altri dettagli abbiamo colto la condizione ancora un po’ precaria auricolari bluteooth Nothing Ear (1): lo scriviamo perché la qualità dell’ascolto cambia tantissimo a seconda di alcune condizioni.
L’equalizzazione del suono e la messa a punto della società Teenage, che è stata scelta per una consulenza in campo audio, sono di altissimo livello, ma solo quando la riduzione automatica del rumore è inserita.
Attraverso l’applicazione per iPhone o quella per Android è possibile stabilire il livello di riduzione del rumore tra normale ed estremo.
Quando la soppressione del rumore è attiva, allora la qualità dell’equalizzazione, la profondità dei bassi e la separazione delle frequenze medie e alte e eccellente, se invece si sceglie di non usare gli algoritmi di soppressione del rumore, i bassi degli auricolari praticamente scompaiono.
Mentre con la riduzione del rumore attivo sia la percezione di un suono eccellente, tra i migliori oggi in circolazione, quando si toglie la riduzione automatica del rumore la qualità dell’audio diventa estremamente basica, non all’altezza delle aspettative.
Poiché la soppressione automatica del rumore può esercitare degli artifici sul suono ma non inventare bassi che non ci sono, è facile pensare che questa condizione sia figlia della attuale precarietà degli auricolari bluetooth Nothing Ear (1), non sono ancora nella loro versione definitiva.
Se ci trovassimo nella condizione di valutare gli auricolari bluetooth Nothing Ear (1) partendo dal suono senza soppressione del rumore, probabilmente la nostra valutazione sarebbe estremamente negativa.
Ma poiché con la soppressione del rumore inserita la qualità dell’audio diventa assolutamente eccellente, siamo portati a pensare che sia necessario un lavoro di messa a punto del software, ma che a livello hardware e di componenti ci siamo.
Attraverso l’applicazione è possibile personalizzare l’ascolto, anche se non c’è una vera e propria equalizzazione custom, perché bisogna scegliere tra le diverse soluzioni proposte dal team Nothing con gli esperti di Teenage.
Sono equalizzazione che si adatteranno alla stragrande maggioranza degli utenti, quelli più sofisticati probabilmente avrebbero preferito un controllo totale delle gamme di frequenza.
Non siamo in grado di valutare adeguatamente la batteria, ma solo perché siamo ancora davanti ad un software non definitivo del prodotto, ci fidiamo della valutazione fatta dall’azienda, che misura oltre le 30 ore l’autonomia complessiva di auricolari e custodia.
I dettagli degli auricolari bluetooth Nothing Ear (1)
Se vogliamo entrare in alcuni dettagli relativi agli auricolari bluetooth Nothing Ear (1), possiamo raccontarvi che in ambito Android sono compatibili con il Fast Pair, mentre in ambito iPhone iOS bisogna utilizzare il metodo classico di abbinamento, quindi sfruttare l’applicazione per gestire alcune delle funzioni degli auricolari, compresa l’accensione e lo spegnimento della soppressione del rumore.
Le astine degli auricolari bluetooth Nothing Ear (1) sono sensibile al tocco e quindi si può alzare o abbassare il volume senza bisogno di raggiungere il telefono.
La custodia si può ricaricare attraverso un cavo USB tipo C, oppure con ricarica wireless. Bastano pochissimi minuti per poter godere di un’autonomia superiore alle due ore di ascolto.
Recensione auricolari bluetooth Nothing Ear (1)
Dopo aver provato a lungo gli auricolari bluetooth Nothing Ear (1), possiamo dire con una discreta certezza che forse ci troviamo davanti ad un prodotto che sembra ancora un po’ in compiuto, ma tra una traccia di cantiere e l’altra possiamo dire che la materia prima è molto interessante.
Bisognerà vedere se con la versione definitiva del sistema operativo verranno corretti gli errori di gioventù che abbiamo rilevato in questi giorni di prova.
Un elemento relativo agli auricolari bluetooth Nothing Ear (1) di cui ancora non abbiamo parlato è il prezzo, perché il loro posizionamento a 99 € e dal nostro punto di vista molto competitivo, se pensiamo a quanto denaro viene chiesto per l’acquisto di auricolari true wireless di altri marchi.
Abbiamo un parere generalmente positivo sugli auricolari bluetooth Nothing Ear (1), anche se lasciamo un po’ sospeso il nostro giudizio definitivo, in attesa di provare un po’ più in là nel tempo le soluzioni che Carl Pei e il suo team avranno individuato.
Siamo convinti che gli auricolari bluetooth Nothing Ear (1) non rappresentino una rivoluzione, possiamo con certezza segnalare alcuni prodotti oggi sul mercato di una qualità senza dubbio superiore, ma con un prezzo decisamente più alto.
Nella fascia sotto i 100 €, messi a posto i dettagli ancora un po’ incompiuti, gli auricolari bluetooth Nothing Ear (1) saranno un acquisto eccezionale.