Non è facile capire lo scalpore creato dalla notizia dei giorni scorsi, secondo cui Samsung può blocca a distanza i televisori rubati, con un sistema simile a quello che viene usato già da tempo per gli smartphone.
Il cosiddetto “pulsante della morte“, il famigerato kill switch, non è altri che una soluzione software in grado di bloccare un televisore rubato a distanza, con un blocco che lo rende praticamente inutilizzabile.
La nuova tecnologia è caricata su tutti i televisori di nuova generazione ed evidentemente risponde a necessità imposte da furti di grandi quantità di prodotti, perché altrimenti non si riuscirebbe a comprendere uno sforzo di questo tipo per un’esigenza secondaria.
Il nuovo software con cui Samsung blocca a distanza i televisori rubati è stato sperimentato con successo in Sud Africa e ora verrà adottato anche in altri mercati, ma non è ancora dato sapere in quali zone verrà implementato a breve.
Recensione TV Samsung QLED C95
Non è però chiaro se questo servizio sia disponibile solo per le grandi quantità di dispositivi rubati, oppure sia a disposizione anche del singolo utente a cui viene sottratto il televisore.
In caso di blocco accidentale, invece, sarà necessario fornire i documenti che forniscano la prova di possesso della TV Samsung e questo particolare scenario non è molto appetibile. Chi di noi conserva la prova di acquisto a lungo? Non è scontato che questo accada, per cui l’auspicio è che venga messo a punto un meccanismo che sia il più fluido ed immediato possibile.
In rete si registrano reazioni molto accese sull’azione di Samsung che blocca i televisori rubati, ma è difficile comprendere le contrarietà. Fatto salvo il principio di offrire una via d’uscita semplice agli utenti il cui televisore viene bloccato per errore, rendere la vita difficile ai furbi è sempre buona cosa.