Qualcomm è un marchio noto agli appassionati di tecnologia, ma se una sera mi trovassi a cena e chiedessi agli amici meno interessati se conoscono questa azienda, probabilmente la risposta di molti sarebbe negativa.
Il dubbio potrebbe essere sulla capacità di comunicare, ma in realtà il motivo di questa limitata conoscenza del marchio sta nel fatto che non parliamo di una realtà commerciale, che sforna prodotti e che pubblicizza sé stessa attraverso il marketing tradizionale.
E’ un fornitore di componenti, un anello essenziale nella catena della tecnologia, ma che rimane nascosto dai grandi marchi che poi commercializzano i prodotti.
Pochi, probabilmente, acquistando un telefono conoscono davvero cosa ci sia sotto il coperchio e quali siano i fornitori delle sue parti essenziali.
Ancora meno, verosimilmente, conoscono le dinamiche che stanno dietro il grande salto tecnologico che stiamo vivendo, quello che ci porterà in qualche anno dal mondo del 4G a quello del 5G.
In questo momento, uno degli attori fondamentali perché questo succeda è proprio Qualcomm. Non vi annoierò con dati tecnici avanzati, che molti di voi non hanno voglia di leggere, ma vi citerò un prodotto: Xiaomi MI10 Lite.
A 399 euro, nei prossimi giorni, sarà possibile acquistare un prodotto di ottimo livello con la connessione 5G, uno dei primi al mondo con un prezzo così abbordabile, la cui realizzazione è stata resa possibile dal nuovo processore Snapdragon 765G, che supporta le connessione con le reti ad alta velocità.
Il processo evolutivo verso il 5G passa da due percorsi paralleli, eppure interconnessi: lo sviluppo delle reti, la diffusione dei terminali che ricevano il segnale, perché ci sia un impulso vero per il grande salto, serve che i due fenomeni accadano in contemporanea.
Senza reti non c’è interesse per le vendite, con la prospettiva di pochi utenti e poca concorrenza, c’è meno propensione ad accelerare le installazioni.
Ecco perché l’arrivo di terminali relativamente economici con a bordo un modem 5G è fondamentale perché il mercato si dia una scossa.
Ma Qualcomm non è solo capace di costruire processori affidabili e ora compatibili con il 5G.
E’ anche un attore fondamentale proprio sul fronte delle reti, grazie a soluzioni molto avanzate e competitive, in particolare quella che permetterà agli operatori di reti di fare un salto verso il 5G con una sorta di “software upgrade” delle torri, introducendo nuove funzionalità e una capacità di trasmissione più elevata senza dover intervenire sulle infrastrutture.
Non si tratta di installare nuove stazioni base, ma di rendere le reti più performanti senza toccare un’antenna.
Potrei entrare in migliaia di dettagli tecnologici su come Qualcomm sta lavorando per accelerare il processo di evoluzione verso il 5G, ma entreremmo in aspetti forse complicati e anche un po’ noiosi.
Avete davvero voglia di spendere parte della vostra giornata per scoprire cosa sia il Dynamic Spectrum Sharing? Dubito…
Qualcomm, l’innovazione 5G ma non solo
In questi giorni con un sacco di tempo per la lettura e l’approfondimento, mi hanno davvero colpite le innumerevoli notizie che riportano come la spinta innovativa di Qualcomm sia aperte nelle direzioni più disparate, sempre con il risultato finale di rendere più accessibili anche le tecnologie più sofisticate.
Penso ai computer connessi, always on, quelli che hanno un modem incorporato e che beneficiano dei consumi contenuti e delle prestazioni elevate dei processori Qualcomm.
Ma anche all’ultima novità presentata, i nuovi processori bluetooth, che permetteranno di introdurre la soppressione del rumore attiva anche negli auricolari di costo contenuto, migliorandone anche la qualità audio.
Potrei citare anche la piattaforma per l’auto connessa, per la guida autonoma, oppure gli sforzi per lo sviluppo di un contesto molto interessante come quello dell’extended reality, ovvero XR: soluzioni tecnologiche per miscelare le immagini reali che si vedono dentro uno schermo, quello del telefono o di un visore, con effetti speciali coordinati con la realtà.
Uno sforzo continuo, i cui risultati sono soluzioni di altissima qualità e ottime performance, per cui vale la pena fermarsi un attimo e conoscere questo attore nascosto, il cui è fondamentale nel processo evolutivo della tecnologia in questi anni.
Talmente rilevante, che forse si potrebbe assegnare a Qualcomm anche il ruolo di regista.
Adesso tocca agli operatori sviluppare le reti. Su questo fronte sono molto scettico, anche dopo l’accordo di TIM e Vodafone per la condivisione delle infrastrutture 5G.
Sono quasi nel centro della mia città e con TIM navigo a 1.25 mbps, intuisco che nella mappatura delle torri e la loro collocazione, dopo 30 anni di cellulari, ci siano ancora buchi neri inspiegabili.
Sul fronte WindTre tutto tace, la fusione delle rete 4G è andata avanti con uno scartamento ridotto, vivo in una città popolosa e operosa del Nord Italia, dove la famosa fusione non è ancora avvenuta, immagino che anche il salto verso il 5G avverrà senza fretta.
Aspettiamo gli sviluppi, ma intanto sappiamo che c’è chi opera perché noi siamo pronti con un terminale in tasca a prezzi abbordabili, non vediamo l’ora di vedere sul display quel famigerato “simbolino” 5G.