All’inizio di un nuovo anno, chiudo gli occhi e penso a quali novità tech vedremo nel 2021, ma anche a quelle che non vedremo e vorrei invece fossero già disponibili.
L’innovazione passa dalla diffusione parallela di dispositivi e infrastrutture, ora più che mai ci servono in particolare quelle di rete perché i dati devono correre veloci e su questo fronte noi dobbiamo colmare un gap che rischia di diventare un abisso che non si può più compensare.
Fibra o non fibra?
Spero ardentemente che il 2021 sia finalmente l’anno della fibra super veloce, non nel cuore di Milano o di Bologna, ma anche nella provincia italiana, che ancora viaggia a velocità ridottissime.
Lo abbiamo scritto più volte, questo non è un vezzo per guardare Netflix in 4K o per scaricare più velocemente i giochi sulla Playstation o la Xbox, ma perché sulla fibra corre veloce anche il business delle nostre aziende, corre il lavoro in remoto e anche l’educazione dei nostri ragazzi.
Non so come vada altrove, ma I tempi della fibra sono incredibilmente lenti e le ragioni sono inspiegabili: nel mio quartiere si sono presentati per l’installazione della rete, hanno posato i cavi esterni da più di un anno, ma nessuno ha mai completato il lavoro, collegando anche i palazzi.
Un anno. E nel frattempo noi scendiamo nella classifica della velocità di navigazione a livello mondiale.
L’utopia: internet per tutti
Comincia ad essere molto rilevante anche un tema di digital divide e di disuguaglianza sociale relativo alla connessione: se la rete serve per andare a scuola, come possiamo pensare che non debba diventare un diritto inalienabile.
Ma temo che non risolveremo questo argomento nel 2021.
Fermiamo i leoni anonimi
Un tema che spero invece diventi una priorità dopo la pandemia è quello dell’identità digitale: è impensabile che a 25 anni dall’avvento di internet ci si trovi ancora nella condizione di garantire l’anonimato a coloro che navigano in rete, a discapito di chi può essere molestato, insultato o spiato.
I leoni della tastiera vanno messi in una gabbia, che non ha sbarre, ma un’identificazione inequivocabile quando si usa qualunque tipo di servizio on line. Chi non ce l’ha è clandestino e va trattato come tale, a piena difesa di coloro che dalla rete hanno subito torti e vilipendi.
Per trovare una soluzione a questo problema serve un movimento di opinione importante, perché è sulle ali dell’anonimato che viaggia la molestia, ma anche il cyberbullismo, a cui si deve trovare una soluzione, o quanto meno una cura radicale.
Il 5G, ma non per finta…
Chissà che questo sia l’anno del 5G, ma per davvero, non la buffa pantomima che è stata inscenata nel 2020, con qualche trasmettitore a Milano, Roma, forse Bologna e non so quale altro spicchio di quartiere in Italia.
Una copertura così “balorda” che Vodafone era presente solo a Milano e TIM solo a Roma, mentre il grande lancio di Fastweb di queste ore garantisce la copertura di ben 4 città. Non saranno troppe?
Il problema però non cambia rispetto al passato: abbiamo una rete 4G tra le peggiori d’Europa, questo è un problema da risolvere se non vogliamo che il 5G sia peggio, ma siamo sicuri che i nostri operatori siano in grado di farlo? Qualcuno potrebbe obiettare: ma come?!? Io vado a 180 mbps…
Certo, capita soprattutto in città, ma anche questa estate nel mio lungo viaggio in Italia ho trovato più zone con copertura scarsa, che il contrario. Riusciremo a migliorare nel 2021?
E i dispositivi?
Quest’anno spero in prodotti pieghevoli meno costosi, in fotocamere facili da usare con qualità ancora migliore e in ulteriore miglioramento delle batterie.
Nel mondo dei PC crescerà il fronte dei prodotti sempre connessi, ma ricordiamoci che questo sarà l’anno delle TV, poiché ci avviciniamo alla famigerata data di cambio della tecnologia, fissata per il 2022.
Non solo una grande quantità di TV che arriverà dentro le case, ma anche una nuova tecnologia che si affaccia, come i miniLED.
E voi siete pronti per l’upgrade?
Tra le novità tech del 2021, mi auguro che ci sia anche un salto di qualità degli utenti, che non devono sempre giudicare sul fronte della quantità ma anche della qualità.
Il prezzo, pur se importante, non è tutto: quando comprate un oggetto, che software acquistate? Che assistenza? Che durata nel tempo? Quanti aggiornamenti garantiti? Che compatibilità con altri oggetti già disponibili?
Cerchiamo di scegliere meglio, perché i migliori abbiano spazio e il mercato apra le porte anche alle nuove aziende che hanno proposte interessanti.
L’ innovazione dipende anche da questo, dalla nostra capacità di trovare il talento e la qualità anche nei marchi sconosciuti, che spesso sono anche sinonimo di risparmio. Tutto torna.