La recensione Huawei Freebuds 3 mi ha impegnato nelle ultime due settimane, durante le quali li ho usati con notevole intensità.
Uso il maschile perché Huawei Freebuds 3 sono auricolari bluetooth “open fit”, il cui elemento distintivo è il fatto che siano i primi al mondo di questo tipo con riduzione attiva del rumore.
In realtà, hanno anche un altro particolare importante, il fatto che adottino il nuovo processore A1 di Huawei nato proprio per gli accessori bluetooth.
COSA MI PIACE
- carica velocissima
- carica wireless
- qualità audio in conversazione
COSA NON MI PIACE
- riduzione del rumore poco efficace
- qualità audio musica
Non credo serva fare osservazioni sull’aspetto di FreeBuds, pericolosamente vicino a quelli di un prodotto molto noto e leader del mercato.
E’ evidente che quando si parla di auricolari “open fit”, che si inseriscono cioè nell’orecchio ma che non ne occludono completamente il canale uditivo, questo sia il miglior design possibile per bilanciare comodità ed efficienza.
Ignoriamo per un attimo il tema estetico, per concentrarci su quello che per me conta di più ovvero la qualità audio quando si usano gli auricolari per parlare al telefono oppure per ascoltare musica.
Bene le chiamate, meno la musica
Il risultato è soddisfacente a metà: se è vero che la qualità in conversazione è davvero ottima, lo è altrettanto che quella con la musica è “nella norma”.
L’ascolto è più che discreto per la categoria a cui Freebuds appartengono, ma se volete un suono super dovete optare per auricolari true wireless “in ear”.
D’altro canto, uno dei problemi degli “open fit” (se di problema si tratta) è che non aderiscono bene all’orecchio, per loro natura, e per questo motivo i bassi non sono molto definiti.
Dovete accettare un compromesso: la comodità nel metterli e toglierli comporta qualche rinuncia sul fronte dell’audio.
Quando ascoltate brani che hanno frequenze basse accentuate, le sentirete abbastanza bene, ma predomineranno comunque i medi e gli alti.
Huawei ha annunciato Freebuds 3 parlando di un drive da 14 mm, con un transfer rate da 2.3 mbps, sufficiente per supportare Hi-Res Audio, ma il risultato è un po’ inferiore alle aspettative.
Dovrebbe supplire a questa condizione la riduzione attiva del rumore, ma anche se l’intervento è di quasi 30 db, il risultato finale lascia un po’ a desiderare.
Ancora, una volta, è una condizione figlia della conformazione degli auricolari: se non fanno da “tappo”, l’aria che passa tra l’auricolare e l’orecchio porta con se le informazioni audio di ciò che ci circonda, rendendo meno efficace l’effetto del noise cancelling.
Sapete come funziona l’ANC? Quando c’è un rumore intorno a voi, il processore degli auricolari lo capta e ne genera uno “contrario” per annullarlo.
Se l’isolamento dall’esterno è perfetto, il risultato è eccellente, ma se c’è la famosa fessura tra l’auricolare e l’orecchio, purtroppo non c’è niente da fare, qualcosina si insinuerà nel vostro orecchio.
Batteria ottima, fino a 24 ore
La batteria di Huawei Freebuds 3 offre 4 ore di funzionamento con una singola carica dell’auricolare, ma grazie alla custodia che funziona come una specie di “power Bank” si ottengono ben 24 ore di autonomia complessiva con una singola carica.
Il tempo di ricarica è veramente super ridotto e c’è anche la carica wireless.
Il connettore è USB Type-C e la ricarica wireless funziona invece con lo standard QI.
Come funzionano
L’utilizzo è facilissimo, basta premere il pulsante sul case per avviare il pairing con un qualunque telefono Android o con iPhone.
Se però avete un prodotto Huawei aggiornato al software di ultima generazione, l’operazione è ancora più semplice, perché appena gli auricolari vengono aperti il telefono suggerisce di abbinarli.
Grazie al bluetooth 5.1 la “tiratura” del collegamento è veramente notevole e di gran lunga superiore a molti dei dispositivi in circolazione.
Toccando due volte gli auricolari, attivate alcune funzioni che si possono personalizzare. Un doppio tap a sinistra di default accende e spegne la riduzione del rumore, a destra invece funziona come play/stop.
Sono abbastanza stabili: ho saltato corso, scosso la testa come se dovessi dire alla domanda più importante della mia vita, salito e sceso le scale, ma loro erano ancora lì.
Si controllano con la app Huawei AI Life
Da oggi si trova sul Google Play Store e sulla App Gallery di Huawei la nuova applicazione casa intelligente, che si può raggiungere anche inquadrando il QR code sulla confezione.
Grazie alla app controllate il livello di ricarica, aggiornate gli auricolari, accendete e spegnete la cancellazione del rumore e personalizzate anche le funzioni del doppio “tap” sugli auricolari.
C’è anche una funzione con cui regolate la riduzione del rumore, che potete sistemare a vostro piacimento.
Recensione Huawei FreeBuds 3, conclusioni
Quella di Huawei FreeBuds 3 è una proposta interessante, ma non superlativa. Non è una condizione frutto di un lavoro approssimativo, ma dei limiti oggettivi degli auricolari open-fit, a cui non è possibile trovare risposta.
L’audio è buono, ma non esaltante, la riduzione del rumore in alcuni casi sembra che non ci sia.
Questo è un acquisto perfetto per coloro che hanno un telefono Huawei perché è possibile sfruttare l’appartenenza all’ecosistema grazie al pairing semplificato, ma anche approfittare della carica wireless sfruttando il reverse charge offerto dagli ultimi prodotti della casa.
Per gli altri utenti, sono probabilmente le migliori soluzioni open fit per un telefono Android, ma ci sono dispositivi più efficienti sul mercato, se potete usare un auricolare in-ear.
Dovete solo decidere se per voi conta di più la comodità o il basso che spinge.
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