Si è concluso giovedì lo Snapdragon Tech Summit 2019, l’evento che ogni anno Qualcomm organizza per presentare le sue novità nel mondo dei processori.
Da qualche anno l’appuntamento si tiene a Maui, nelle Isole Hawaii, dove convergono circa 300 giornalisti da ogni angolo del mondo, di questi circa 50 sono europei, gli italiani sono un numero molto contenuto ed è stato un piacere potervi raccontare quello che è successo in questi giorni in qualità di ospite accreditato.
Il Summit del 2019 si chiude con una rinnovata certezza: nel segmento degli Smartphone e dei Tablet Qualcomm è l’azienda da battere, corre veloce nell’innovazione e gli altri non possono far altro che inseguire.
Ma le giornate appena concluse hanno sancito anche l’ingresso deciso in un segmento finora presidiato solo parzialmente, quello dei PC, oltre che un ulteriore distacco creato nel contesto della realtà aumentata e della realtà estesa.
Il processore non è una cosa da NERD, è la base per le tecnologie che cambieranno la nostra vita
Se nel leggere le prime righe avete pensato che questo sia un tema da specialisti, che in fondo non vi riguarda, mi permetto di dirvi che vi sbagliate: alcune delle tecnologie che sono state presentate (o migliorate) allo Snapdragon Tech Summit sono pronte ad entrare nelle nostre vite e cambiare il modo in cui interagiamo con i dispositivi che teniamo sempre in tasca.
Le stesse soluzioni possono poi essere trasportate su dispositivi diversi, come le videocamere di sicurezza che popolano la nostra città e quindi essere sfruttate anche per un ulteriore potenziamento dei servizi delle nostre smart city.
Vi segnalo un dettaglio su tutti: i nuovi processori Snapdragon 865 e 765 sono i primi certificati per usare il software creato da Google in grado di “smaterializzare” i nostri documenti personali.
Non sappiamo quando questa tecnologia sarà adottata dai nostri governi e ci permetterà di digitalizzare completamente carte di identità e patenti, ma abbiamo la certezza che oggi ci sia la possibilità di farlo.
E’ stato aperto un varco, che prima o poi cominceremo ad oltrepassare, per rendere lo smartphone ancora più rilevante nella nostra vita.
Più potenza, maggiore velocità nell’uso dell’intelligenza artificiale, meno consumi. E il 5G.
Per non annoiarvi con dettagli tecnici che probabilmente nemmeno vi interessano, basti dire che i nuovi processori sono almeno del 20% più potenti, svolgono le funzioni di machine Learning con maggiore velocità e consumano di meno.
A tutto questo si aggiunge il fatto che siano nati per essere abbinati ad un modem 5G, che verosimilmente renderà tutti i top di gamma del 2020 compatibili con le reti di nuova generazione.
Ma non è tutto: uno degli elementi più rilevanti dei nuovi processori è la loro capacità di trasportare dentro il telefono le operazioni di intelligenza artificiale che in passato avevano bisogno della rete e dei server in cloud.
Questo significa che faremo molte più cose con lo smartphone anche quando non è connesso, o comunque con una velocità molto più elevata.
Il segmento PC diventa molto più articolato con una proposta più completa
Ad un anno di distanza dall’introduzione di Snapdragon 8cx, Qualcomm rinnova la sfida ad Intel, AMD e Nvidia, con un processore nato per alimentare i computer sempre connessi alla rete.
Non sarà più necessario inseguire una rete wifi libera e magari insicura per lavorare in mobilità, perché il computer avrà una rete 4G o 5G al suo interno, ma riuscirà a gestire i consumi in modo da durare anche più giorni con una sola carica.
Snapdragon 7c, 8c e 8cx 5G arrivano sul mercato in un momento molto favorevole, quello in cui Intel fatica a soddisfare le richieste dei propri clienti, che potrebbero essere inclini a diversificare l’offerta e aprire lo spazio a nuovi soggetti.
Il knowhow è eccellente, alla fine il computer è uno smartphone con una tastiera, uno schermo e una batteria più grandi. Tutti i player del settore sono avvisati.
La realtà estesa è già tra noi, Qualcomm risponde con Snapdragon XR2 5G
La realtà estesa combina la realtà virtuale con le immagini reali. Immaginate un visore per aiutare i meccanici a riparare una macchina, l’uomo delle consegne a trovare la porta giusta a cui lasciare il giusto pacco.
Le applicazioni possono essere infinite, basta avere un po’ di immaginazione e pensare a come combinare ciò che vediamo davanti a noi e le immagini che possono arrivare da un telefono o da un visore.
Ora, con un processore come Snapdragon XR2 5G sarà possibile realizzare dispositivi direttamente connessi alla rete, senza bisogno di “appoggiarli” ad uno smartphone o un computer.
La rivoluzione è dietro l’angolo, per molte aziende è già cominciata, le applicazioni sono infinite, dalla medicina all’industria, dallo sport agli eventi di massa.
Il risultato di Snapdragon Tech Summit: Qualcomm è un passo avanti alla concorrenza
Ogni anno, quando gli altri player presentano i loro prodotti, sembra che il gap tra Qualcomm e i concorrenti si restringa, poi arrivano lo Snapdragon Tech Summit e il solco si riapre, spesso si allarga.
Quando Huawei ha presentato il processore Kirin 990 sembrava aver “pareggiato” il conto, ma il nuovo Snapdragon 865 ha dimostrato ancora una volta chi comanda nel settore.
Un’azienda fortissima, con una dedizione straordinaria all’innovazione. Pensare quante cosa sappia fare un dispositivo così piccolo mi fa pensare che la realtà stia superando quella che qualche anno fa guardavano come fantascienza.
Non ci resta che aspettare i primi mesi del 2020 per vedere come i produttori abbiano saputo sfruttare tutta questa potenza a loro disposizione.